La serie animata dei Griffin è stata multata dall’Agcom per un episodio andato in onda lo scorso mese di marzo su Fox Italia, e giudicata “nocivo allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori”. Come riferisce Repubblica, la Walt Disney, che è proprietaria della Fox, ha subito una multa da ben 62.500 euro in merito alla puntata dei Griffin sulla nascita di Gesù dal titolo “Gesù, Giuseppe e Maria”, trasmessa il 12 marzo tra le ore 18 e le 18.20, quindi in fascia protetta. All’indomani della messa in onda i parlamentari leghisti Roberto Calderoli e Daniele Belotti hanno annunciato l’invio di un esposto all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, chiedendo che lo stesso episodio non venisse più trasmesso in futuro.
Walt Disney è intervenuto nella decisione, specificando che “I Griffin” non sono un programma destinato ai bambini, così come Fox, il canale dove viene trasmessa la serie animata: “Secondo quanto prospettato nelle memorie difensive – si legge sulla delibera – “Fox” non è un canale tematico dedicato ai bambini, pertanto nel suo palinsesto non è rinvenibile una fascia di programmi destinata ad attrarre il pubblico di minori”. E ancora: “Il canale è collocato nell’arco di numerazione 100 della guida elettronica dei programmi (EPG) di Sky, molto distante dall’area tematica destinata ai bambini (600), circostanza che concorre ad escludere che normalmente i minori abbiano occasione di transitare sul canale.
GRIFFIN MULTATI DALL’AGCOM, WALT DISNEY: “FOX NON E’ UN CANALE PER MINORI”
La società evidenzia che “I Griffin” non è un prodotto per i minori, ma un prodotto di animazione concepito per un pubblico più maturo che si colloca nel filone stilistico e narrativo dell’animation comedy”. Peccato però che l’autorità non ne abbia voluto sentire, rinvenendo “nel corso dell’episodio contestato si assiste a dialoghi caratterizzati dall’uso reiterato e gratuito di espressioni volgari, di scurrilità e turpiloquio, di offese alle confessioni e ai sentimenti religiosi”.
Un episodio che è stato quindi giudicato, come spiegato sopra, “nocivo allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori e concretamente idoneo a turbare, pregiudicare, danneggiare i delicati complessi processi di apprendimento dall’esperienza e di discernimento tra valori diversi o opposti, nei quali si sostanziano lo svolgimento e la formazione della personalità del minorenne”. Il senatore leghista Pillon ha accolto la decisione in maniera positiva: “Si tratta di un segnale chiaro: l’educazione dei bambini, specialmente su temi sensibili come la religione o la morale sessuale spetta ai genitori, e non ai messaggi ideologici dei big media e delle lobby”.