La centrale nucleare di Krško, in Slovenia, è stata spenta dopo che un guasto ha causato delle perdite giovedì scorso. Il danno, come riportato dal Gazzettino, è stato localizzato nel circuito primario e nei prossimi giorni si interverrà per risolvere il problema e riportare la situazione alla normalità. I controlli e le operazioni di riparazioni dureranno alcune settimane in virtù del fatto che la conduttura interessata è difficile da raggiungere.
“Riparare il danno senza eliminare la causa non garantisce la sicurezza nucleare a lungo termine”, ha fatto sapere l’Autorità nazionale per la sicurezza nucleare. È per questo motivo che i suoi rappresentanti in queste ore sono sempre rimasti sul posto per garantire la propria assistenza alla compagnia operativa Nek. Anche altri esperti internazionali si sono recati nella centrale in modo da ottenere un’analisi più dettagliata su quanto sta accadendo. Finché la situazione non sarà risolta, ad ogni modo, l’impianto non produrrà elettricità, in modo che si possa operare senza rischi a temperature basse.
Guasto alla centrale nucleare di Krško in Slovenia: spenta, quali rischi per l’Italia
La centrale nucleare di Krško, in Slovenia, che ha subito un guasto ed è stata ora spenta, si trova a 120 chilometri da Trieste. È per questo motivo che in Italia qualcuno si era preoccupato per le perdite, pari a circa mezzo litro al minuto. Una quantità che Saša Medaković, membro del Consiglio di amministrazione dell’impianto, aveva definito “relativamente difficile da rilevare” ai microfoni di Htv, la televisione nazionale.
“Non c’è alcun motivo di preoccupazione. L’intera situazione è sotto totale controllo fin dall’inizio. La nostra cultura della sicurezza è tale che affrontiamo anche il più piccolo problema con la massima serietà e intraprendiamo tutte le misure necessarie per garantire la massima sicurezza nucleare. Non ci saranno conseguenze né alcun pericolo per la popolazione e l’ambiente”, aveva rassicurato l’esperto.