GUERRA IN UCRAINA/ Banco Alimentare: “In un mese di conflitto oltre 35mila assistiti in più in Italia”

- Matteo Fantozzi

Nel 2021 le circa 7600 strutture convenzionate con il Banco avevano già dato sostegno a oltre 110mila persone in più rispetto al 2020

Banco Alimentare in Ucraina Banco Alimentare in Ucraina

Aumentano le persone in difficoltà nel nostro Paese a causa della guerra scoppiata in Ucraina. In un mese di conflitto il Banco Alimentare ha assistito 35mila persone in più in tutta Italia attraverso le strutture caritative convenzionate. L’aumento di richieste di sostegno è dovuto sia all’arrivo dei profughi dall’estero sia alle conseguenze sociali ed economiche che la guerra sta iniziando a provocare anche nel nostro Paese.

“Nella sola Lombardia – sottolinea Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus – sono 200 le strutture caritative che dichiarano incrementi di assistiti, al momento temporanei, causati dall’arrivo di profughi. Il loro numero è destinato a crescere nel tempo e riguarderà non solo le regioni del Nord ma anche quelle del Centro e del Sud Italia, come già stiamo riscontrando in questi giorni. Noi saremo come sempre al loro fianco non solo nell’immediato ma, consapevoli che la situazione non potrà migliorare nel breve, soprattutto nel medio/lungo periodo, quando, speriamo presto, la guerra finirà ma non verranno meno le sue conseguenze nel tempo anche nel nostro Paese”.

Il Banco Alimentare aveva già registrato nel 2021 un incremento degli assistiti del 7% rispetto al 2020: le persone in difficoltà che hanno ricevuto sostegno dalle strutture e dagli enti caritativi convenzionati con il Banco erano già passate da 1.558.419 a 1.669.306, 110.887 in più. Con lo scoppio del conflitto in Ucraina, da fine febbraio a fine marzo 2022, è stato registrato un incremento del 2% di assistiti in un mese.

Secondo le ultime rilevazioni del Governo sono oltre 70mila i profughi arrivati nel nostro Paese a causa della guerra. Anche la situazione italiana, oltre a quella internazionale, si presenta quindi critica nei prossimi mesi. Il Banco Alimentare riflette sul fatto che nonostante la forte ripresa registrata dall’Istat nel 2021, l’aumento dei prezzi (+1,9%) non ha consentito lo scorso anno un calo dell’incidenza della povertà assoluta che è rimasta allo stesso livello del 2020 cioè 5,6 milioni di individui, pari al 9,4% del totale: senza la crescita dei prezzi Istat calcola che tale percentuale sarebbe stata inferiore dello 0,6%. “Se un’inflazione dell’1,9% ha causato un incremento delle persone in povertà assoluta dello 0,6%, ci chiediamo quale incremento dobbiamo attenderci nel 2022 con un tasso di inflazione previsto al momento del 5,7% cioè il triplo del 2021”, aggiunge Bruno.

Il Banco Alimentare in Italia fin dai primi giorni del conflitto in Ucraina sostiene la campagna di raccolta fondi coordinata dalla FEBA, la Federazione Europea dei Banchi Alimentari alla quale aderiscono i Banchi di 30 Paesi, a favore del Banco Alimentare di Kiev e dei Banchi Alimentari dei Paesi confinanti che da subito si sono mobilitati per aiutare i profughi In un mese di guerra sono stati raccolti in totale da tutto il mondo oltre 4,1 milioni di euro. Tutte le informazioni su come aderire alla campagna si trovano sul sito www.bancoalimentare.it





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