Secondo un articolo del Wall Street Journal, la guerra in Ucraina starebbe lacerando le varie comunità internazionali di russi emigrati, sempre più divise al loro interno. Una situazione particolarmente evidente in Germania, dove risiede la più grande comunità di russofoni al di fuori della Russia o degli ex territori dell’Unione Sovietica, che conta circa 3,5 milioni di persone complessive impegnate in uno scontro quasi fratricida.
Il sostegno alla missione di Putin, che ha portato alla guerra in Ucraina, è ovviamente il principale motivo di divisione nelle comunità di russi all’estero, tra chi appoggia le azioni del Cremlino, chi le condanna in toto e chi, nel mezzo, le ritiene eccessive denunciando, però, la pesante narrativa anti-Putin degli stati occidentali. In questo complesso meccanismo, infatti, si inserisce anche la variabile della narrativa dei paesi occidentali, opposta a quella della Russia, che fin dallo scoppio della guerra in Ucraina ha attivato un’ampia propaganda, anche all’estero. A conti fatti, circa il 40% dei russi in Germania ritiene che la Russia sia responsabile della guerra, mentre il 27% riporta colpe pari sia per Kiev che per Mosca, ma il 44% degli intervistati pensa che l’occidente dovrebbe intensificare la cooperazione con Putin.
La guerra dei russi all’estero: tra manifestazioni e denunce
Fin dai primissimi momenti successivi allo scoppio della guerra in Ucraina, in varie parti del mondo (Germania compresa) sono iniziate delle proteste da parte dei russi, atte a dar voce alle ragioni di Putin, e a dimostrargli sostegno. Proteste e cortei alimentati anche dello stesso Cremlino, che con i canali comunicativi ufficiali e secondari ha diffuso il suo messaggio, chiedendo appoggio al popolo russo.
La guerra in Ucraina, contrariamente all’opinione del Cremlino, è stata da subito pesantemente criticata all’estero, bombardando i russofoni con messaggi contrari e poco coerenti con quelli di Putin. Se da una parte i russi all’estero hanno deciso di seguire lo zar, un’altra parte lo ha condannato, dando il via a manifestazioni contrarie, e alla diffusione di messaggi pro Ucraina. Il WSJ racconta che molti russi hanno denunciato i loro connazionali all’estero che sostenevano la guerra in Ucraina, portando anche a processi in tribunale, mentre il Cremlino ha attivato canali di comunicazione per denunciare gli atteggiamenti contrari alla Russia, oltre che le fake news dei governi esteri.