Hamilton si scontra con Vasseur, cos’è successo nei team radio
Un’altra prestazione deludente per la Ferrari che al GP di Miami ha dimostrato ancora di essere indietro rispetto alle avversarie e di avere notevoli limiti nella vettura che non possono che influenzare le prestazioni dei piloti, a questi problemi però vanno anche aggiunti i diversi errori nella strategia che hanno portato a team radio nervosi per entrambi i piloti. Tra i due Hamilton si scontra con Vasseur, team principal della Ferrari, per alcune comunicazioni sulla strategia che sono poco andate giù all’inglese e che soprattutto hanno messo in mostra numerosi dubbi nella squadra.
Ad entrambi i piloti infatti a più riprese è stato chiesto di far passare davanti il proprio compagno, decisione che non è andata molto giù ad entrambi e in particolare al sette volte campione del mondo che ha reagito in maniera aggressiva, “Vuoi che faccia passare anche lui?” riferendosi a Sainz pilota appena dietro di lui, o ancora “Fate una pausa tè mentre ci pensate”. Al termine della corsa il monegasco Charles Leclerc ha dichiarato che lui, il suo compagno e il team avranno bisogno di parlare per trovare una soluzione a ciò che è successo e per chiarire alcune posizioni e situazioni della squadra.
Hamilton si scontra con Vasseur, le parole del pilota inglese
Hamilton si scontra con Vasseur dopo la corsa nella sua stanza e da quello che racconta il pilota inglese non sembrerebbe essere niente di preoccupante, ma se invece si legge bene tra le righe si può immaginare che ci sia stato un duro faccia a faccia tra i due. “Fred è venuto nella mia stanza. Gli ho semplicemente messo una mano sulla spalla e gli ho detto: ‘Amico calmati, non essere così suscettibile’”. Hamilton ha poi confessato di essersi trattenuto e che avrebbe potuto dire cose molto peggiori con il team radio ma che il suo intento era più sarcastico che accusatorio.
“Dovete capire che siamo sotto una pressione enorme in macchina. Non arriveranno mai i messaggi più pacifici nel vivo della battaglia. Andava bene. Sento ancora il fuoco dentro di me. Lo sento arrivare un po’ lì. Non mi scuserò per essere un combattente. Non mi scuserò per volerlo ancora. So che anche tutti nella squadra lo vogliono. È che in quel momento non pensavo che la decisione fosse stata presa abbastanza in fretta”. Così il pilota inglese ha cercato di scusare la sua reazione confermando la sua volontà di continuare a lottare per il titolo anche se a 40 anni, anche se il team avrà altre idee.