L’Italia è un paese di “analfabeti del web”. Lo rivela uno studio realizzato dall’Istat insieme con la Fondazione Ugo Bordoni. Solo il 56 per cento delle persone ha usato il web nel 2013. Un dato che ha analizzato la fascia di età compresa tra i 16 e i 74 anni. La media Ue è invece pari al 72 per cento. “L’Italia è indietro per l’uso di internet ma c’è anche una evoluzione rapida di alcuni fattori, quindi, a mio parere, c’è la possibilità di migliorare fortemente questi numeri con delle azioni mirate”, ha detto il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, durante la presentazione dello studio, oggi a Roma. Lo scorso anno gli utenti che usavano regolarmente Internet erano 19 milioni, quelli che lo usavano almeno una volta a settimana circa 10 milioni, gli ex utenti circa 2.5 milioni. C’è pure una differenza di genere nell’uso di Internet: 37,4 per cento dei maschi contro il 29 per cento delle femmine. E tra i non utenti prevalgono le donne con il 46 per cento contro il 35,1 per cento dei maschi. Peggio dell’Italia si attestano nell’uso del web la Bulgaria con il 51 per cento e la Romania con il 45 per cento. Bene invece la Francia con una media del 78 per cento, la Germania dell’80 per cento e il Regno Unito dell’87 per cento. Nei Paesi Bassi ad avere l’accesso al Web sono il 95 per cento delle famiglie. Mentre l’Italia aveva lo scorso anno un accesso del 69 per cento. (Serena Marotta)