Pokemon Go, un’autentica successo prima ancora dell’uscita: se poi ci si mette anche Adinolfi… Povero Mario, stavolta il vulcanico giornalista da molti criticato per le sue posizioni apertamente pro famiglia e schierato per il family day 2016, però non c’entra: per tutto il giorno, con gli italiani che sono letteralmente impazziti nella ricerca dei vari pokemon sparsi su Google Maps delle proprie città, almeno per quelli che sono già riusciti a scaricare il file Apk ITA per poter giocare con la nuovissima applicazione Pokemon Go. Ebbene, questa mattina appare sui social questa tipica immagine di titoli su giornale locale, quelle simpatiche foto fuori dalle edicole dei paesini dove vengono riassunti i fatti più eclatanti che si troveranno nei giornali della zona, si legge così: «Rincorre Adinolfi urlando “ora ti catturo Snorlax”. Segnalato ai carabinieri 25enne utente del nuovo gioco dei Pokemon» (clicca qui per vedere l’immagine). Virale nel giro di un’ora con mezzo milione di visualizzazioni e tantissimi retweet sulla rete e i social: chiaro ragazzi, si tratta di una bufale e un fake, ma maledettamente divertente visto che il buon Snorlax avrebbe qualche “fattezza” simile al simpatico Mario Adinolfi. Ebbene, voi verso chi vi state gettando per “catturare” i vostri Pokemon preferiti?
E’ in arrivo Pokemon Go il primo videogioco per smartphone dedicato ai personaggi inventati nel 1996. L’app è uscita ieri in alcuni paesi tra cui l’Australia, mentre in Italia l’arrivo è previsto il prossimo 15 luglio. C’è chi però ha già iniziato a giocare con Pokemon Go: si tratta di chi ha un dispositivo Android e ha potuto scaricare la versione APK. Chi invece ha un iPhone, come si legge su Il Post, può giocare al videogioco scaricando legalmente l’app dall’App Store di uno dei paesi in cui è già disponibile: “questa operazione è possibile se si crea un account iOS impostando la residenza in una di queste nazioni, ad esempio Australia o Nuova Zelanda”. La Nintendo aveva già in mente di creare Pokemon Go. Il 1 aprile 2014, per il pesce d’aprile, Google aveva introdotto una finta funzionalità del suo servizio di informazioni geografiche, Google Maps, grazie alla quale si potevano trovare e catturare Pokemon sulle mappe. Ora quella finzione è diventata realtà.
Il nuovo gioco di realtà aumentata della Nintendo e della Niantic, Pokemon Go, sta avendo un impatto dirompente sul settore: un successo virale in quanto a volume di download che non si registrava da moltissimo tempo in ambito mobile. Un gioco che ha alla propria base un’idea semplice ma che appare senza dubbio vincente: i giocatori sono catapultati in una appassionante avventura che li porta in giro per diverse città del mondo allo scopo di individuare i Pokemon e quindi raccoglierli. Tuttavia il gioco arriverà nei mercati principali non prima del 15 luglio (data ancora da confermare) . Se però non volete attendere, ecco che per i possessori di dispositivi mobile Android c’è la possibilità di provarlo grazie ad un’apk. Per installarlo occorre andare su Impostazioni, quindi nella sezione Sicurezza ed abilitare la voce Origini sconosciute. Fatto questo, installate l’apk e quindi date il via al divertimento.
-Lo sbarco in Italia di Pokemon Go, la nuova app per smartphone Android, è previsto per il prossimo 15 luglio, ma nei paesi del mondo in cui la versione originale (per intenderci non quella Apk) è stata già messa sul mercato, iniziano i primi disguidi. Volete un esempio? Prendiamo l’Australia, la nazione oceanica in cui la passione dei giocatori alla ricerca di Pokemon ha costretto la polizia ad intervenire. Ma facciamo un po’ di chiarezza: l’app Pokemon Go prevede che i personaggi del noto cartone animato appaiano sullo schermo dello smartphone all’interno del contesto cittadino. Può capitare dunque che Pikachu sia nascosto sotto una panchina del parco comunale, o che Bulbasaur si aggiri nei paraggi di una pizzeria sotto casa, oppure può succedere quello che è avvenuto in Australia, per la precisione a Darwin dove la polizia, come riportato da everyeye.it è stata costretta ad emettere questo comunicato su Facebook:”Per tutti gli allenatori di Pokemon GO in erba: Sappiamo che la stazione di Darwin rappresenta un PokèStop e ne siamo lieti, però vi invitiamo a non entrare all’interno dei nostri uffici lanciando Pokè Ball, potrebbe essere molto pericoloso. Inoltre, è’ una buona idea alzare lo sguardo dal telefono e guardare in entrambe le direzioni prima di attraversare la strada, tanto quel Sandshrew selvatico non scapperà. Fate attenzione e acchiappateli tutti!”.
-Pokemon Go, la nuova applicazione per smartphone basata sul cartone animato ideato nel 1996 da Satoshi Tajiri sbarcherà molto presto in Italia. La conferma è arrivata un paio di ore fa dal profilo Twitter italiano ufficiale dei Pokemon, che ha pubblicato un video che funge da antipasto per quanti, non fidandosi della versione Apk non controllata dal Play Store, sono ancora in attesa di quella ufficiale. Nel video, che è possibile vedere cliccando qui, i protagonisti sono 3 ragazzi impegnati a cercare, catturare e far migliorare i propri Pokemon tramite il loro smartphone, strumento designato dagli inventori della app per consentire un’esperienza di gioco formidabile. Per quanti ambiscono ad un gameplay quanto mai realistico, come ricordato da Panorama, l’alternativa è rappresentata da un braccialetto non ancora in commercio il cui costo si aggirerà sui 40 euro circa e consentirà, fra le altre cose, di catturare pokemon e bonus vari senza interagire con lo schermo. Insomma, i bambini degli anni Novanta avrebbero fatto carte false per averlo durante la messa in onda del cartone animato, ma non è mai troppo tardi per tornare bambini…
-Pokemon Go, l’applicazione per smartphone Android che consente di riesumare i personaggi della saga ideata da Satoshi Tajiri calandoli all’interno della realtà virtuale, ha già entusiasmato la generazione che negli anni ’90 è cresciuta a colpi di duelli tra Pikachu e i suoi simili e che ora spera di vestire per una volta i panni del protagonista Ash. E dire che finora, in Italia, è disponibile soltanto la versione non ufficiale Apk, a differenza ad esempio dell’Australia dove è stata messa in circolazione ieri, 6 luglio 2016. Ma qual è stato il commento di chi è riuscito a giocare al nuovo videogioco? Mashable Australia, come riportato da Il Post, ha stilato questa recensione:”Dopo aver fatto la registrazione tramite un account Google si può creare il proprio personaggio, scegliendone l’aspetto. Quando si incontra un Pokémon, basta cliccare sulla notifica e si apre la fotocamera. Poi bisogna usare la Pokéball (le palle dentro cui vengono messi i Pokémon) per cercare di catturare il Pokémon. In generale sembra una buona cosa per distrarsi un po’, senza dedicargli ore di attenzione come succedeva invece con i precedenti giochi dei Pokémon. È perfetto per i ragazzi che da bambini giocavano con i Pokémon, e che potrebbero ora volere anche fare un po’ di attività fisica per catturare i Pokémon e per girare cercandoli”. Insomma, è proprio il caso di dire che la realtà (virtuale) ha superato l’immaginazione.
I maxi appassionati di Pokemon che stanno per vedere atterrare anche in Italia la mitica Pokemon Go – l’app dedicata ai mondo dei mostriciattoli Nintendo – non vedono l’ora di avere per le mani la spettacolare applicazione con cui re-immergersi nel mondo Pokemon come in pieni anni ’90 e Duemila. Se, come riportavano anche ieri, gli utenti Apple possono fare ben poco e attendere l’uscita ufficiale di Pokemon Go sull’App Store il prossimo 15 luglio, gli utenti Android hanno una marcia in più da poter sfruttare, ovvero la possibilità di scaricare direttamente il file Apk ITA per impostare manualmente l’app sul proprio smartphone. Ma come funziona Pokemon Go? In sostanza è un gioco che sfrutta Google Maps per mostrare attorno alla nostra posizione reale nelle varie città sparse per l’Italia e con gli eventuali Pokemon da catturare o con cui combattere, utilizzando in sostanza i punti d’interesse della zona come luoghi in cui far fare l’allenamento giusto alle vostre mostruose creature.
Insomma, Pokemonisti di tutte le età e i gusti, il divertimento con Pokemon Go è appena cominciato: ma se ricordate bene non è la prima volta che accade una grande collaborazione tra Nintendo, Pokemon e Google, che ha portato giù Pikachu verso la realtà reale e non più virtuale. Come ricordano i colleghi di Wired, il 1 aprile 2014 nel mondo e anche in Italia uscì la notizia che tutti presero per pesce d’aprile sulla possibilità di dar la caccia ai Pokemon online a partire dal Cern di Ginevra fino ad altri punti sparsi per la Terra. Con un aggiornamento dell’applicazione Google Maps si potevano di fatto scombinare itinerari e viaggi già fissati dagli utenti, con l’arrivo di ben 150 Pokemon, da Golem fino a Pikachu. Si poteva intercettare le miniature dei Pokemon sullo schermo e toccare Cattura per farli finire nella propria rete virtuale: fu un simpatico e geniale diversivo rispetto al pesce d’aprile visto che per una volta non era bufala ad essere estesa virtualmente ma un gioco vero e e proprio e da cui, forse, è nata poi la grande idea di approfondire il progetto Pokemon Go.