Dell’apertura della Microsoft House a Milano ha parlato l’amministratore delegato Carlo Purassanta a Rai News 24. Ecco le sue importanti parole: “A me piace raccontare così. Ci sono due onde di innovazioni che trasformeranno le nostre vite in maniera significativa. Una è forte ed è l’intelligenza artificiale, non rimpiazzerà il lavoro degli uomini ma ci porterà a fare meglio e di più cambiando il nostro modo di operare in meglio. La seconda onda di trasformazione sono le esperienze tridimensionali immersive”. Il cloud permetterà quello che viene chiamato l’internet delle cose come per esempio la possibilità tramite internet di comandare una macchinetta del caffè e poi gli oleogrammi: “Sovrapporre una realtà grafica nel reale ci porterà a un campo gigantesco dall’enterteinment come essere dentro a un film ma anche nel business c’è chi lavora oggi con questo utilizzo e si può collaborare con persone a distanza con nel campo visivo si sovrappongono anche documenti che porteremmo in ambienti dove non ci possiamo trovare”, clicca qui per il video.
L’Italia saluta l’apertura della Microsoft House a Milano con la possibilità di fare un balzo importante in avanti in quanto a tecnologia e ad evoluzione del materiale innovativo. Una vera innovazione che nasce con l’idea di ”casa aperta all’innovazione”. L’edificio si sviluppa su sei piani, fuori terra, con tre showroom e l’incredibile numero di 832 vetrate che lo circontando. Ci sarà poi anche la possibilità di accedervi da parte del pubblico con una grande area gaming con tanto di X Box One e computer Windows 10 per il gioco. Presente anche una grande zona wi-fi longue che sarà disponibile con collegamenti ad internet gratis. Spazio anche per gli studenti con un centro per aziende e startup che daranno la possibilità di crescere, capire e magari un giorno anche lavorare. Si parla addirittura dell’apertura a diecimila professionisti l’anno, un numero impressionante che darebbe spazio a molte persone di grande talento che magari prima erano portate anche alla fuga all’estero per dar spazio al loro estro e alla creatività spesso un po’ osteggiata nel nostro paese.