Non ci sta Tim, e vuole vederci chiaro circa il meccanismo di attivazione delle sim ideato dalla compagnia telefonica Iliad, con i suoi innovativi Sim Box. In poche parole, per avere una nuova sim dell’operatore francese, basta recarsi all’apposito “bancomat” e in pochi minuti, facendo tutto da soli, si ottiene quanto desiderato. Un sistema che non sta a genio alla compagnia telefonica italiana, che come riportato dal quotidiano Il Messaggero, ha inviato negli scorsi giorni un’istanza al Dipartimento di Sicurezza del ministero dell’ Interno, alla Polizia Postale, alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e alla Direzione generale per i servizi di comunicazione del ministero dello Sviluppo, per verificare se Iliad violi o meno le norme della legge Pisanu contro il terrorismo.
TIM CHIEDE CHIAREZZA
Secondo Tim, nella procedura messa in atto da Iliad, vi sarebbero una serie di bug, come ad esempio il fatto che il titolare della carta di credito non coincida con il l’intestatario della nuova linea. Inoltre, il sistema automatizzato dei sim box, violerebbe ulteriormente la legge Pisanu, visto che durante la procedura non vi sarebbe nessun soggetto esterno che controllerebbe l’identità del nuovo cliente. Tim, ad esempio, quando attiva una nuova sim online, effettua una videochiamata per effettuare il riconoscimento visivo, oppure, attraverso una visita del postino al momento della consegna. La compagnia telefonica italiana non intende bloccare gli strumenti di vendita di sim di Iliad, ma semplicemente, che anche gli altri operatori possano utilizzarli, se ritenuti a norma di legge.