Arrivando a “sfiorare” l’orbita del sole, la sonda Parker Solar Probe dovrà anche avere degli strumenti adatti per proteggersi dalle radiazioni solare e garantire così il suo funzionamento una volta in orbita. Come dichiarato dall’astrofisico italiano Marco Velli all’Ansa, il momento del decollo era però il più critico, senza ombra di dubbio. Una volta superato, la Parker Solar Probe ha struttura e strumenti per resistere alle insidie della vicinanza al Sole. Ha spiegato Velli: “Dovranno essere messe in funzione le antenne radio elettromagnetiche, che al lancio sono ripiegate dietro la sonda, e poi dovranno essere messi in funzione gli strumenti, uno ad uno: dai magnetometri ai tre sensori di plasma, ai rivelatori di particelle energetiche fino al piccolo coronografo che usa lo scudo termico come occultatore del disco del Sole.” (agg. di Fabio Belli)
IL SINGOLARE RECORD
La Parker Solar Probe è stata lanciata, con un singolare record stabilito ancor prima di partire. La sonda della Nasa infatti è la cosa costruita dall’uomo che più si avvicinerà nella storia al Sole e servirà per andare ad analizzare da vicino il vento solare. Una sonda dunque che si avvicinerà a quel pianeta incadescente dall quale l’uomo, per ovvi motivi, è rimasto sempre molto lontano. La partenza della sonda è arrivata in Florida a Cape Canaveral su un razzo Delta-IV Heavy verso le 9.30 italiane, 3.30 negli Stati Uniti d’America. Si avvicinerà al sole tanto da arrivare a circa 6.2 milioni di chilometri dalla sua superficie. Questi sembrano davvero tantissimi rispetto a come siamo abituati a calcolare le distanze, ma in termini astronomici si tratta di una distanza veramente superficiale. C’è anche un altro record raccolto dalla Parker Solar Probe e cioè quello di essere l’oggetto costruito dall’uomo a muoversi più velocemente, infatti toccherà i 190 chilometri al secondo, una cifra davvero spaventosa. (agg. di Matteo Fantozzi)
STUDIERÀ LE TEMPESTE SOLARI
La sonda Parker solar probe ha finalmente cominciato il suo lungo viaggio che la porterà a sfiorare il Sole. Dopo un rinvio di quasi un giorno, c’è stato il tanto atteso lancio. Alle 9.33 si è aperta la nuova finestra utile per il decollo da Cape Canaveral. I problemi emersi sono stati risolti, quindi i tre vettori del Delta IV Heavy hanno fatto tremare la terra per spingere la sonda della Nasa fuori dall’atmosfera verso la nostra stella. Il lancio «è stato molto emozionante: adesso dovremo aspettare circa 30-40 minuti per avere le prime comunicazioni, ma sembra che si sia lanciato in maniera perfetta», ha spiegato l’astrofisico italiano Marco Velli all’Ansa. Lo scienziato, che lavora al Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, in queste ore sta seguendo le fasi del lancio, in quanto responsabile scientifico dello strumento HeliOPSP che «dovrà integrare i dati rilevati dagli altri quattro set di strumenti a bordo della sonda solare». Il loro obiettivo è «capire l’origine del riscaldamento e dell’accelerazione del vento solare e delle particelle energetiche associate alle tempeste magnetiche solari». I primi dati però arriveranno a dicembre: «Ci aspettiamo da subito novità sulla struttura del vento solare e le origini dei vari tipi di getti supersonici, che viaggiano a velocità tra i 300 e gli 800 chilometri al secondo». Clicca qui per il video del lancio della sonda. (agg. di Silvana Palazzo)
RINVIATO IL LANCIO VERSO IL SOLE DELLA SONDA
“Ci riproveremo domani mattina”: con un tweet, la Nasa ha annunciato il rinvio del lancio della sonda Parker Solar Probe dalla base di Cape Canaveral in Florida. Il lancio è stato rinviato per un problema tecnico e per evitare di annullare uno studio durato sette anni e che porterà la sonda a sfiorare il sole. Sarà, infatti, la prima volta che un veicolo spaziale grande quanto un’automobile e pesante poco più di 600 chili, visiterà una stella. Quello di domani è sicuramente uno dei lanci più attesi al mondo. La Nasa non ha lasciato nulla al caso avendo programmato tutto nei minimi dettagli. La sonda Parker sarà immersa nella corona solare, dove le temperature raggiungono picchi di 1.377 gradi e durante la sua missione dovrà scattare delle foto che aiuteranno gli esperti, come riporta Rai News, a capire cosa “accelera il vento solare e le particelle energetiche, in modo da permettere previsioni sempre più accurate delle tempeste solari e del meteo spaziale”, ha spiegato Mauro Messerotti,dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e docente all’università di Trieste a Rai News (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
PROBLEMA TECNICO
Tutto rinviato per quanto riguarda la missione solare della Nasa. La sonda Parker Solar Probe, che doveva partire quest’oggi per il lungo viaggio verso la nostra stella, ha subito un problema tecnico, come riferito poco fa dalla stessa agenzia spaziale statunitense, attraverso il proprio profilo Twitter: «This morning’s launch of @NASASun’s #ParkerSolarProbe was scrubbed. Launch teams will attempt to launch on Sunday morning». Tradotto, significa: «Il viaggio di questa mattina della Parker Solar Probe è stato cancellato: il lancio si terrà domenica mattina». Tutto rinviato di 24 ore quindi, con la sonda che dovrà rimandare di un giorno il suo tour di 7 anni attorno al sole, avvicinandosi alla distanza di 6 milioni di chilometri, mai sfiorata da nessun altro oggetto costruito dalla mano dell’uomo. Il primo passaggio vicino al sole avverrà il prossimo novembre 2018. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TUTTO PRONTO PER IL LANCIO
Il Sole non sarà mai stato così vicino dopo la nuova missione della Nasa, che partirà quest’oggi. La divisione spaziale degli Stati Uniti, sta infatti per mandare in orbita la Parker Solar Probe, una sonda che si avvicinerà al pianeta incandescente, per cercare di svelarne i suoi segreti. Per quasi sette anni sfiderà le temperature roventi del sole, nonché i bombardamenti di particelle. La PSP partirà dalla base di Cape Canaveral, in Florida, e sarà una “navicella” dalle dimensioni ridotte: è infatti grande quanto un’automobile e pesa poco più di 600 chilogrammi.
“SFIDERA’ I 1.377 GRADI”
A farla da padrone nel lancio sarà il razzo Delta IV Heavy, il più potente al mondo, in grado di spingere la sonda ad una velocità ben 55 volte più potente rispetto a quella necessaria per raggiungere il pianeta Marte. La Parker Solar Probe toccherà così i 600mila chilometri all’ora, divenendo l’oggetto spaziale più veloce di tutti i tempi. Mauro Messerotti, esperto dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), e docente all’università di Trieste, spiega: «La sonda Parker – arriverà ad una distanza record di 6,3 milioni di chilometri dal Sole – le parole a RaiNews.it – sarà immersa nella corona solare, dove le temperature raggiungono picchi di 1.377 gradi. Le immagini ultra dettagliate che scatterà ci aiuteranno a capire cosa accelera il vento solare e le particelle energetiche, in modo da permettere previsioni sempre più accurate delle tempeste solari e del meteo spaziale».
IL VIDEO DEL LANCIO DELLA SONDA
3-2-1… and we have liftoff of Parker #SolarProbe atop @ULAlaunch’s #DeltaIV Heavy rocket. Tune in as we broadcast our mission to “touch” the Sun: https://t.co/T3F4bqeATB pic.twitter.com/Ah4023Vfvn
— NASA (@NASA) 12 agosto 2018