Mike Pompeo, politico statunitense e segretario di Stato americano durante il governo Trump, ha ammesso di avere perso 41 chilogrammi in 6 mesi. A raccontare la genesi della decisione di dimagrire è stato proprio il diretto interessato ai media a stelle e strisce: “Sono salito sulla bilancia e ho visto che pesavo quasi 136 chili. Ho guardato mia moglie Susan e le ho detto: ‘Oggi è il giorno'”. Certo, i buoni propositi di Pompeo si sono dovuti scontrare con la realtà dei fatti: perdere peso è sicuramente fattibile, ma occorre seguire percorsi bilanciati e supervisionati da professionisti del settore.
Lui, però, ha spiegato di avere fatto tutto da solo, senza aiuti esterni: “Ho cercato di fare esercizio per cinque, sei volte a settimana per circa una mezz’ora. Non avevo alcun trainer, nessun dietologo, ero solo io. Ho evitato anche i carboidrati“. Insomma, un cambiamento radicale del proprio stile di vita, al quale però gli esperti di questo ambito tendono non credere affatto, a tal punto da intavolare un confronto a distanza con lui.
MIKE POMPEO, GLI ESPERTI: “PERDERE COSÌ TANTI CHILI IN SOLI SEI MESI NON È CREDIBILE, SOPRATTUTTO ALLA SUA ETÀ”
A Mike Pompeo, attraverso le colonne del “Kansas City Star”, ha “scritto” un dietologo, dicendo: “Una perdita di peso così importante in soli sei mesi non è credibile, soprattutto alla sua età”. Micah LaCerte, istruttore di fitness, ha concordato: “Faccio questo lavoro da 20 anni e non ho mai visto nulla del genere. Per un risultato del genere dovrebbe aver fatto davvero la fame”.
Tuttavia, come riportano i colleghi de “Il Fatto Quotidiano”, Mike Pompeo ha risposto così ai suoi detrattori: “Ho smesso di mangiare carboidrati e faccio porzioni più piccole. So che se dovessi tornare a quello che ho fatto negli ultimi sei, sette anni, allora anche il mio peso tornerebbe indietro. È iniziato tutto quando sono stato eletto al Congresso nel 2010. Da Segretario di Stato, poi, ero costretto a lunghi viaggi intercontinentali e orari di lavoro senza sosta. Mi trovavo a mangiare hamburger, carboidrati e dolci ipercalorici”.