In un periodo di crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina che si stanno concentrando sull’aspetto commerciale e – forse soprattutto – su quello tecnologico, la cinese Huawei è pronta a lanciare un’importante sfida all’americana Nvidia con l’arrivo sul mercato di un processore per l’intelligenza artificiale che potrebbe surclassare (o quanto meno eguagliare) quello attualmente considerato unanimemente migliore: una sfida certamente importante perché oltre a dare – sempre potenzialmente – nuovo vigore a Huawei che da circa sei anni è in crisi proprio a causa delle restrizioni statunitensi; potrebbe anche rendere la Cina protagonista di un mercato – quello dell’IA – nel quale gli USA spadroneggiano da diversi anni a questa parte.
Partendo proprio dalla sfida Huawei-Nvidia, è stato il Wall Street Journal ad annunciare in esclusiva che il colosso tecnologico cinese sarebbe prossimo ad avviare i test ufficiali sul chip Ascend 910D: la produzione è stata avviata da poco e a fine maggio dovrebbe avvenire la prima consegna interna dalla quale si inizierà l’effettiva fase di test prima di poterli immettere sul mercato; mentre dalle attuali stime – da prendere in quanto tali, con il filtro del marketing davanti agli occhi – parlano di prestazioni del tutto simili a quelle del chip H100 di Nvidia lanciato nel 2022 ed ancora oggi utilizzatissimo per addestrare l’intelligenza artificiale, ma ad oggi non esiste alcun dato che possa confermare o smentire questa ipotesi.
La difficile sfida di Huawei a Nvidia tra limitazioni USA e guerra commerciale: l’insuccesso dei vecchi chip IA
Se tutto andasse secondo i piani di Huawei – e non è detto, ricordando l’esempio dei chip 910B e 910C che promettevano prestazioni identiche all’H100 di Nvidia, poi smentite dai test fatti dagli ingegneri che hanno avuto modo di provarli entrambi -, si tratterebbe di un colpo importante al quale il mercato mondiale sarà certamente pronto a reagire; fermo restando che in ogni caso Trump ha inserito anche i chip Nvidia nella lista di prodotti le cui esportazioni verso la Cina saranno fortemente limitate a causa della battaglia commerciale citata in apertura e questo spingerà moltissimo il mercato interno dell’Ascend 910D.
A gettare ulteriore complessità sulla – già complessa – vicenda ci sono anche le non trascurabili limitazioni a cui è stata sottoposta Huawei: da sei anni a questa parte – infatti – l’azienda è stata inserita nella lista nera di Washington e ha perso ogni accordo commerciale con le Big Tech statunitensi (tra cui Google, tanto che hanno dovuto sviluppare un personale sistema operativo alternativo ad Android); mentre a causa delle recenti tensioni economiche tra USA e Cina, Huawei è stata esclusa anche dalla Taiwan Semiconductor Manufacturing – principale produttrice di chip al mondo – ed è stata costretta a ripiegare sulla meno efficiente Semiconductor Manufacturing International, quest’ultima a sua volta limitata nell’acquisto di macchinari produttivi di ultima generazione.