Alla lunghissima – e a tratti decisamente insoddisfacente – battaglia per vietare l’uso di computer, tablet e cellulari a scuola nel Regno Unito si è inaspettatamente unito in quest’ultimo periodo anche il famosissimo attore Hugh Grant intervenuto recentemente ad un evento organizzato alla londinese Knightsbridge School da diversi gruppi di attivisti, tutti a sostegno di una legge che bandisca – o quanto meno limiti fortemente – l’uso della tecnologia tra i banchi di scuola per gli studenti: dal conto suo – infatti – Hugh Grant ha avuto modo di osservare come la cosiddetta EdTech sia sempre più diffusa e preoccupante, vivendola in primissima persona sui suoi cinque figli (tutti tra i 13 e i 6 anni).
Assieme ad Hugh Grant all’evento sono intervenuti anche lo psicologo Jonathan Haidt e la scrittrice Sophie Winkleman, ma prima di arrivare ai loro interventi vale la pena ricordare che secondo gli ultimissimi rapporti del Dipartimento dell’Istruzione del Regno Unito, già nel 2023 il 98% degli insegnanti inglesi utilizzava abitualmente dispositivi tecnologici durante le lezioni; il tutto mentre a partire dal 2012 – anno in cui “abbiamo messo iPad e Chrombook sui banchi dei ragazzi”, precisa il dottor Haidt – i punteggi accademici sono letteralmente crollati.
L’appello di Hugh Grant contro i cellulari a scuola: “I genitori devono unirsi e spaventare i politici”
Intervenuto a Londra prima di Hugh Grant, il dottor Haidt – che già in passato in un libro sul tema della tecnologia e dei giovani aveva ipotizzato che l’uso dei device stia causando una vera e propria “epidemia di malattie mentali” tra i giovanissimi, frammentandone l’attenzione – si è scagliato contro la EdTech che, con una serie di ricompense effimere tra emoji e gettoni colorati, “trasforma in un gioco un quarto della giornata scolastica di un bambino“: consuetudine che – a suo dire – causa una “stimolazione constante” che rende “meno attivi” i cervelli degli studenti e più ‘dipendenti’ dagli “stimoli”; il tutto rendendo al contempo “tutto ciò che non è [gioco] dolorosamente noioso“.
Ad oggi tutte le proposte per vietare i cellulari a scuola nel Regno Unito sono state bocciate e classificate come “proposte da prima pagina” dalla Segretaria all’Istruzione Bridget Phillipson ed è proprio su questo tema che è intervenuto Hugh Grant: secondo l’attore – infatti – è arrivato il momento di “smuovere le acque” da parte dei genitori, formando una vera e propria “massa critica di genitori indignati” che sappiano farsi ascoltare dai politici che solo a quel punto “avranno paura”, con la minaccia di un “abbandono” di massa dalle “scuole”.
Dal conto di Hugh Grant – infatti – la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quando la scuola che frequentano i suoi figli “si è vantata con presunzione di dare un pc ad ogni bambino per seguire le lezioni e fare tutti i compiti”, contrapposto al fatto che “gli vietano di giocare fuori se piove o di arrampicarsi sulle strutture quando c’è vento”; mentre dal conto suo la scrittrice Winkleman si è limitata a chiedersi “che senso ha la scuola” in cui “gli studenti usano l’IA per scrivere i loro elaborati e gli insegnanti la usano per correggerli”.