Per Mario Draghi era l’arma finale contro l’inflazione e per rilanciare la crescita europea, ma il capo economista della Banca d’Inghilterra Huw Pill nutre dubbi sul modo in cui è stato usato il quantitative easing (QE) contro le crisi passate. Stando a quanto riportato da Bloomberg, durante un suo intervento alla Leeds University Business School, Pill ha dichiarato che i politici sono “consapevoli” della recente volatilità dei mercati e sono, quindi, pronti a modificare il programma, se necessario.
Al culmine del quantitative easing, la Banca d’Inghilterra deteneva 1 trilione di euro di debito pubblico, nel tentativo di sostenere l’economia tenendo bassi i costi di finanziamento. Ma per i critici, come l’ex governatore Mervyn King, ciò ha alimentato l’inflazione, ampliato le disuguaglianze e causato un costo enorme per i contribuenti.
Dai dati sul debito pubblicati recentemente si evince che il Tesoro britannico ha già speso 100 miliardi di euro per coprire le perdite dovute alla riduzione delle partecipazioni della Banca d’Inghilterra, di cui 42 miliardi solo nell’ultimo biennio.
COS’È IL QUANTITATIVE EASING
Il quantitative easing (“alleggerimento quantitativo“) consiste nell’acquisto di titoli di Stato da parte della banca centrale di un Paese, che così riduce il costo del debito e immette liquidità sui mercati; pertanto, il costo della moneta si riduce ed è più conveniente chiedere prestiti per famiglie e imprese, d’altra parte la moneta rischia di perdere forza rispetto ad altre valute, i prezzi aumentano e sale l’inflazione.
I DUBBI DI HUW PILL SULLE ‘ARMI’ CONTRO LE CRISI
Secondo il capo economista della Bank of England servirebbe invece un approccio più mirato per “estirpare il tumore” delle future minacce alla stabilità economica e finanziaria. “Credo che la questione di agire come un bisturi o come un martello diventerà molto importante“, ha dichiarato Huw Pill.
Secondo Bloomberg, le sue dichiarazioni suggeriscono che la Banca d’Inghilterra stia prendendo in considerazione un approccio molto più limitato all’utilizzo del QE in caso di crisi future, visto quanto si è espanso il bilancio tra crisi economiche e pandemia. Le sue parole fanno eco alle dichiarazioni rese da Megan Greene, responsabile dei tassi della BOE, secondo cui il quantitative easing (QE) potrebbe essere usato in modo più limitato e mirato.
LA DIFFERENZA TRA MARTELLO E BISTURI
Secondo Pill, i politici devono imparare a capire quando bisogna usare una “mazza” e quando invece è necessario utilizzare un “bisturi”. A tal proposito, ha citato l’intervento sui mercati obbligazionari durante la premiership di Liz Truss, quando ci fu una crescita dei rendimenti che minacciò di far crollare parte del settore pensionistico britannico. “Facendo operazioni molto più chirurgiche e precise, siamo stati in grado di tagliare il tumore, se così si può dire, ripristinare il funzionamento del mercato e poi rivendere quelle obbligazioni“, ha spiegato Pill.
Il capo economista di Bank of England nutre dubbi anche sull’efficacia degli acquisti massicci di obbligazioni in tempi di mercati calmi, perché “la capacità di far scendere ulteriormente i rendimenti potrebbe essere un po’ più circospetta“.