Secondo i dati provvisori dell’Istat relativi a marzo 2025, il mercato del lavoro italiano presenta segnali contrastanti con una leggera flessione mensile degli occupati e un aumento della disoccupazione, anche se la crescita resta positiva su base annua. Il dato è concordante con gli andamenti recenti dei fatturati che Istat segnala in calo sia per servizi che industria.
A marzo 2025 si registra una diminuzione dell’occupazione (-0,1%, pari a -16mila unità) che riguarda principalmente le donne, i minori di 35 anni, i dipendenti a termine e gli autonomi, mentre cresce l’occupazione tra gli uomini, gli over 35 e i dipendenti permanenti.
I dati per classi di età ripropongono il problema dei giovani, che faticano a inserirsi nonostante le dichiarazioni di scarsità di manodopera delle imprese.
Per i giovani 15-34enni si osserva un calo dell’occupazione e un aumento dell’inattività. Il tasso di occupazione nella fascia 15-24 anni è diminuito di 0,4 punti percentuali su base mensile e di 0,5 punti su base annua, attestandosi al 19,8%. Preoccupante il tasso di disoccupazione giovanile, salito al 19,0% (+1,6 punti).
La fascia 35-49 anni mostra un andamento positivo con aumento dell’occupazione (+0,3% mensile) e una diminuzione dell’inattività. Su base annua, il tasso di occupazione è cresciuto di 1,2 punti percentuali.
Per gli over 50< l’occupazione è stabile su base mensile, ma in forte crescita su base annua (+2,2 punti percentuali), accompagnata da una diminuzione della disoccupazione e un aumento dell’inattività nel breve periodo.
Confrontando marzo 2025 con marzo 2024, l’occupazione è cresciuta dell’1,9% (+450mila unità), mentre sono diminuiti sia i disoccupati (-11,8%, pari a -208mila unità), sia gli inattivi (-0,9%, pari a -107mila). Il tasso di occupazione è salito di 0,9 punti percentuali in un anno, raggiungendo il 63,0%, restando lontano di almeno 7 punti dalla media europea. Dal confronto tra il primo trimestre 2025 e il quarto 2024 emerge un aumento di 224mila occupati (+0,9%), accompagnato da un lieve aumento dei disoccupati (+0,5%) e una diminuzione degli inattivi (-1,7%).
La diminuzione congiunturale del numero di occupati registrata a marzo 2025 è il risultato di dinamiche diverse per tipologia contrattuale: si osserva un calo dei dipendenti a termine (-2,4%) e degli autonomi (-0,3%), più che compensato dalla crescita dei dipendenti permanenti (+0,4%).
Su base annua, il quadro è ancora più positivo per l’occupazione stabile: i dipendenti permanenti sono aumentati del 4,2% (+673mila unità) rispetto a marzo 2024, raggiungendo 16 milioni 560mila. Gli autonomi hanno registrato un incremento dello 0,9% (+47mila). I dipendenti a termine sono invece diminuiti del 9,4% (-269mila).
Le tendenze di fondo del mercato sembrano consolidate:
– il costante aumento dei contratti permanenti potrebbe proseguire, indicando una maggiore stabilità del mercato del lavoro;
– la fascia under 35 ha tassi di occupazione in calo e disoccupazione in aumento. L’occupazione cresce principalmente nelle fasce d’età più anziane.
In conclusione, stante le difficoltà economiche dei principali settori produttivi e dei servizi, continua la stabilizzazione a scapito del salario. Anche i recuperi contrattuali degli ultimi mesi, segnala sempre Istat, non sono bastati a recuperare potere d’acquisto.
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