Grazie alla estesa, per quanto non esaustiva, rete dei registri tumori di popolazione dislocati praticamente in tutto il nostro paese (si tratta di 35 registri regionali o locali che coprono una popolazione di circa 44 milioni di persone corrispondente all’80% della popolazione italiana), è possibile oggi conoscere con un certo dettaglio quale sia l’incidenza della patologia oncologica (in termini di nuovi casi ogni anno) nei nostri territori. Oltre all’incidenza sono rese note anche la quota di cittadini che convive con un tumore (la cosiddetta “prevalenza”) e la sopravvivenza dei diversi tipi di tumore (oltre alla loro mortalità).
Informazioni in forma territoriale così estesa non sono invece disponibili per tutte le altre patologie, per le quali ci dobbiamo accontentare dei dati di mortalità e di quelli di ospedalizzazione. Questa peculiarità della patologia oncologica permette di avere ogni anno una fotografia particolareggiata di tante sue caratteristiche epidemiologiche (età, sesso, territorio, sede, …), come ben esemplificato dal volume più recente prodotto dai registri tumori dal titolo “I numeri del cancro in Italia. 2024”.
I dati reali (quelli raccolti dai registri) arrivano al 2017, ma grazie all’utilizzo di metodologie statistiche condivise a livello internazionale gli autori del rapporto sono stati in grado di stimare l’andamento della patologia oncologica fino al 2024. Si tratta di stime che emergono da specifiche ipotesi e quindi è d’obbligo l’utilizzo della prudenza, ma si tratta di stime che ci aiutano a comprendere che cosa sta succedendo a queste patologie.
Cominciamo dal numero di nuovi casi. La Tabella 1 riporta, per ciascuno dei due sessi, il numero di casi di tumore delle diverse sedi che ci si aspetta di riscontrare nell’anno 2024: in totale, si stimano circa 390.000 nuovi casi (incidenza), di cui 214.000 tra gli uomini e 175.000 tra le donne, stime che sono sostanzialmente in linea con quelle degli anni precedenti e con le stime effettuate dalle agenzie internazionali.
Tabella 1. Stima per l’anno 2024 del numero di nuovi casi di tumore in Italia. Fonte: “I numeri del cancro in Italia. 2024”.
Complessivamente il tumore più frequente è quello della mammella (circa 55.300 casi tra le sole donne) seguito da quello di trachea, bronchi e polmoni (quasi 43.000 casi: 27.000 uomini, 16.000 donne) e da quelli del colon-retto (circa 42.000 casi: 23.000 uomini, 19.000 donne). Negli uomini, i quattro tumori più comuni previsti per il 2024 (prostata, 31.400 casi; polmone, 27.000 casi; colon-retto, 22.900 casi; vescica, 22.900 casi) rappresentano il 48,7% di tutti i tumori maschili; nelle donne, il 60,8% di tutti i nuovi tumori previsti per il 2024 è costituito da 5 tipi: mammella, 55.300 casi; colon-retto, 19.000 casi; polmone, 15.800 casi; endometrio, 8.200 casi; e melanoma con 8.180 casi.
La Tabella 2 riporta la stima del numero di persone che, nel 2024, vivono dopo una diagnosi di tumore: poco meno di mezzo milione (pari al 13% dei casi in vita) è vivo dopo meno di 2 anni dalla diagnosi (la fase in cui i trattamenti sono più impegnativi), e più di 2 milioni e mezzo (il 69% di quelli in vita) ha avuto una diagnosi da più di 5 anni. I pazienti la cui diagnosi risale, invece, a oltre 10 anni sono il 46% del totale.
Tabella 2. Stima del numero di persone che in Italia nel 2024 vivono dopo una diagnosi di tumore. Fonte: “I numeri del cancro in Italia. 2024”.
“I dati dei Registri Tumori italiani non indicano solo un costante aumento del numero di persone che vivono dopo una diagnosi di tumore”, dice il rapporto, ma dimostrano anche che “la metà delle persone che si ammalano di tumore nel 2024 è destinata a guarire, avendo la stessa attesa di vita di chi non si è ammalato”.
Il numero di persone che vivono dopo una diagnosi di tumore dipende sia dalla frequenza con cui insorgono i nuovi casi (incidenza) e sia dalla prognosi (sopravvivenza) delle malattie oncologiche (oltre che dalla distribuzione per età della popolazione): questo numero aumenta quanto più a lungo vivono le persone dopo la malattia. Il numero stimato di casi prevalenti nel 2024, suddivisi per sesso e sede del tumore, è presentato nella Tabella 3.
Tabella 3. Stima per l’anno 2024 del numero di casi prevalenti di tumore in Italia. Fonte: “I numeri del cancro in Italia. 2024”.
Si stima che siano circa 3,8 milioni gli italiani che vivono dopo avere avuto una diagnosi di tumore: il 56% (oltre 2,1 milioni) sono donne e sono oltre 1,7 milioni gli uomini. Il tumore della mammella è, in assoluto, la neoplasia più frequente (925.406 donne, quasi la metà – 44% – di tutte le donne che vivono dopo una diagnosi di tumore); la seconda sede più frequente (e prima negli uomini) è il tumore della prostata (484.882 uomini viventi dopo la diagnosi).
Le altre sedi più frequenti sono il colon-retto (442.634, equamente distribuiti nei due sessi), la vescica (300.246, in gran parte uomini), la tiroide (235.989, in gran parte donne) e i melanomi (221.015).
Tra le altre informazioni che vale la pena di segnalare, di particolare rilievo è la mortalità oncologica dei giovani adulti (20-49 anni di età), qui rappresentata nella Figura 1 per il totale dei tumori, che nel periodo 2006-2021 è passata da un tasso standardizzato di circa 30 deceduti per 100.000 abitanti tra le femmine ad un valore di poco più di 23, e da un tasso di circa 28 deceduti per 100.000 tra i maschi ad uno di circa 20.
Figura 1. Andamento nel tempo del tasso standardizzato (x 100.000 abitanti) di mortalità per tumori nella popolazione di 20-49 anni di età. Fonte: “I numeri del cancro in Italia. 2024”.
Dal 2006 al 2021 in Italia 47.447 uomini e 54.832 donne di 20-49 anni sono deceduti a causa di un tumore: il tumore della mammella è risultato responsabile del 31,0% delle morti neoplastiche nelle giovani donne, e il tumore del polmone responsabile del 15,7% di quelle nei giovani uomini. Tra le donne, in 15 anni, il tasso di mortalità per tumore della mammella è diminuito del 16,2% e quello del polmone del 46,4%.
Al contrario, sono risultati stabili, nel tempo, i tassi di mortalità per i tumori del colon-retto e dell’ovaio. Anche tra gli uomini di 20-49 anni i tassi di mortalità per il tumore del polmone sono sostanzialmente diminuiti (-35,5% in 15 anni), così come quelli per leucemie (31,3%) e tumori dello stomaco (-38,6%). Al contrario, sono rimasti stabili quelli relativi alle morti per tumore del colon-retto e del sistema nervoso centrale.
In sintesi, in un contesto generale che registra una sostanziale stabilità del numero di nuovi casi di tumore stimati nel nostro paese nel 2024, sono da segnalare due segnali positivi: da una parte il costante aumento del numero di persone che vivono dopo una diagnosi di tumore, sopravvivenza che a distanza di più di 10 anni dalla diagnosi si avvicina al 50% dei soggetti in vita; dall’altra il dato sulla progressiva riduzione della mortalità per cancro nella fascia dei giovani adulti (20-49 anni), dovuto soprattutto alla riduzione dei tumori del polmone, anche se in questa fascia d’età preoccupano sia i tumori del colon-retto che quelli dell’ovaio, dove la mortalità resta stabile da vari anni.
La riduzione dei tassi di mortalità interessa anche tumori per i quali non vi è una proposta di screening efficaci, il che fa presupporre che ciò sia dovuto alla qualità delle cure ed ai successi delle attività di prevenzione.
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