Sabrina Anticoli, pneumologo e Dirigente medico presso la Stroke Unit – Dea dell’ Az. Osp. San Camillo Forlanini, è stata ospite stamane di Uno Mattina per parlare di ictus, una patologia che “Colpisce un quarto di pazienti che ha meno di 65 anni, quindi hanno davanti fra i 20 e i 30 anni di vita da disabili. L’ictus è una patologia tempo dipendente quindi prima si interviene e meglio è. Ogni minuto di danno ischemico si perdono quasi due milioni di neuroni che muoiono, noi ne abbiamo diversi milioni ma il problema è che questo corrisponde ad un invecchiamento cerebrale, quasi 2 milioni persi corrispondo ad un invecchiamento di tre settimane per darci un’idea, quindi è necessario riconoscere i sintomi per correre in ospedale dove si mettono in atto tecniche preposte”.
E ancora: “I sintomi? Improvviso disequilibrio, si cade per terra o non ha coordinazione con gli atti. Problema di vista, si vede doppio o non vedo una parte del campo visivo. Poi una sensazione di perdere di forza e sensibilità di braccia e gambe. Difficoltà nel linguaggio, si parla male.
ICTUS, LA PROF ANTICOLI: “QUELLO PIU’ DIFFUSO E’ AL CERVELLO”
“Basta anche un solo sintomo – ha precisato l’esperta – e allora bisogna correre in ospedale e chiamare subito i soccorsi per andare in ospedale, la rete del 118 è addestrata per gestire questi pazienti, perchè ripeto, sono patologie tempo dipendenti”. La professoressa Sabrina Anticoli ha poi precisato: “L’ictus più diffuso è quello dell’occlusione del cervello”.
“Quando si arriva in ospedale la prima cosa che si fa è confermare la diagnosi, quindi viene effettuata un’angio-tac e dopo si fa una tac di iperfusione per vedere se il tessuto è danneggiato o meno, in base a questo si ipotizza una terapia di iperfusione in vena, un potente farmaco per sciogliere il coagulo e poi ci sono nuove tecniche che prevedono un catetere attraverso cui si aspira il coagulo, una rimozione meccanica endovascolare ripermettendo un ripristino del flusso immediato”. In chiusura la prof Simoncini ha spiegato: “Per evitare l’ictus no fumo, bene attività fisica e soprattutto far funzionare il cervello”.