Ignazio Abate esonerato: il motivo della decisione della dirigenza
Nella giornata di ieri una notizia ha sconvolto il mondo della Serie C, Ignazio Abate esonerato della Ternana, l’annuncio era inaspettato per tifosi, calciatori e addetti ai lavori in quanto l’ex difensore del Milan sta riuscendo a completare un’ottima stagione alla guida rossoverdi, la prima dopo l’esperienza con la Primavera del Milan che ha deciso di lasciare nel momento di creazione del Milan Futuro per provare un’esperienza, dello stesso livello, ma in un contesto diverso e meno vicino a quello a cui era abituato. La Ternana è in questo momento al secondo posto del girone B a soli 3 punti dalla Virtus Entella prima e ha mostrato di poter giocare un ottimo calcio e soprattutto divertente sotto la guida di Abate.
I motivi dell’esonero infatti non sarebbero partiti dai risultati, che è oggettivo non possano essere considerati negativi, e neanche da un brutto rapporto con la squadra o l’ambiente, piuttosto perché Abate ha deciso di non convocare Mattya D’Alessandro figlio di Stefano D’Alessandro, il presidente della Ternana. Questo gesto sarebbe stato visto dal patron come una mancanza di rispetto e avrebbe immediatamente richiamato Fabio Liverani per poi avere una discussione animata con il tecnico confermando la sua decisione di esonerarlo.
Ignazio Abate esonerato: la reazione di giocatori e tifosi e il passo indietro del presidente
Dopo che Ignazio Abate esonerato dalla Ternana una gran parte dei tifosi e i giocatori si sono uniti per chiedere alla società un confronto e poter discutere insieme della decisione, l’incontro è avvenuto all’interno dello Stadio Liberati e dopo aver sentito tutte le opinioni e le richieste di giocatori e tifosi il presidente D’Alessandro ha deciso di tornare sui suoi passi e richiamare Abate, presente anche lui allo Stadio, alla guida della squadra che ha accettato fino a fine stagione, per provare a tornare in Serie B e per poi decidere sul proprio futuro.
Un episodio simile sarebbe capitato ad Abate anche ai tempi della Primavera del Milan, forse anche alla base della sua scelta di lasciare la squadra nel momento di approdo in Serie C, quando avrebbe litigato con Zlatan Ibrahimovic per lo scarso utilizzo del figlio Maximilian nelle partite dell’Under 20. La voce non è mai stata confermata né smentita dai diretti interessati e anche quando gli è stata fatta la domanda specifica ha sempre dichiarato di comportarsi dentro e fuori dal campo secondo la sua coscienza.