Quasi un italiano su due si sente più povero rispetto a un anno fa: il sondaggio di OnlyNumbers che boccia l'operato del governo contro il carovita
Secondo un recente sondaggio condotto da OnlyNumbers e presentato da Alessandra Ghisleri sulle pagine del quotidiano La Stampa, cresce il numero di italiani che si sente oggi più povero rispetto a un anno, con un giudizio fortemente orientato – com’è facile immaginare – dall’appartenenza politica e un elenco di spese incombenti “critiche” che include sempre più beni di primissima necessità i cui prezzi ora sono fortemente influenzati dall’inflazione.
Prima di arrivare al sondaggio, è utile ricordare giusto un paio di aspetti non trascurabili: il primo riguarda l’effettiva percezione di chi si sente più povero, con il nostro paese che ha una vera e propria storia di giudizi negativi in merito anche quando l’economia – nella realtà fattuale delle cose – da segnali incoraggianti e di ripresa; tanto che al di là della percezione i dati sulla povertà sono grosso modo stazionari da diversi anni.
Oltre a questo – ma comunque in parte collegato – c’è anche da dire secondo l’Istat negli ultimi anni abbiamo perso in Italia il 10,5% del potere d’acquisto a causa del susseguirsi delle ormai note crisi; mentre al contempo a dare una spallata a chi si sente più povero ci pensa anche l’OIL che stima che il Bel Paese tra il 2008 e il 2024 ha visto i suoi salari diminuire dell’8,7%, non ancora del tutto compensati da quella crescita del 2,3% che si è positivamente registrata nell’arco del 2024.
Il sondaggio di OnlyNumbers: circa un italiano su due si sente più povero rispetto a un anno fa
Tenendo a mente tutti questi aspetti, non sorprenderà che oggi il 42,4% degli italiani dichiara di sentirsi più povero rispetto allo scorso anno, con un 46% del campione che avverte le medesime condizioni e un misero 6,7% che sostiene di essere più ricco: stupisce che a propendere per la povertà sia soprattutto il chi vive nell’area Nord-Est (53,6%), con il Nord-Ovest che registra – in tal senso – il dato migliore (35,2% risponde “più povero”, 10% “più ricco”).

Chiedendo a chi ha risposto al sondaggio di dare un giudizio sull’operato del governo rispetto ai salari e alla lotta alla povertà, è abbastanza scontato che i giudizi migliori si registrano soprattutto tra gli elettori di Fratelli d’Italia (58,4%), Forza Italia (57) e Lega (48,9); mentre al contempo ad avere l’opinione peggiore sono gli elettori di PD (89,1%), Movimento 5 Stelle (83,9) e AVS (83,7): il totale, comunque, propende per un giudizio pienamente negativo che viaggia attorno al 62,6% rispetto al 27,9% di giudizi positivi.
Similmente, tra chi si sente più povero, nel sondaggio di OnlyNumbers, la maggior parte (54,4%) indica la spesa alimentare come quella che maggiormente incide nell’economia familiare, unica assieme alle tasse a superare il 50% (in quest’ultimo caso, precisamente il 53,5); mentre seguono le spese per la casa (42,9%), quelle per le cure mediche private (35,1%), per la manutenzione della propria auto (32,6%) e restano – per certi versi fortunatamente – sul fondo della classifica gli svaghi, la scuola, l’abbigliamento e i trasporti pubblici (che oscillano tra il 10,2% e il 2,9%).
