Il bianco, il giallo, il nero, film su Rete 4 di Sergio Corbucci
Giovedì 6 febbraio 2025, andrà in onda, nel pomeriggio di Rete 4, alle ore 16:20, la commedia western, prodotta nel 1975, dal titolo Il bianco, il giallo, il nero. La regia è di Sergio Corbucci, considerato uno dei maestri dello spaghetti-western, con film come il cult Django, e ha anche diretto il duo Bud Spencer e Terence Hill in Pari e dispari e Chi trova un amico trova un tesoro. La colonna sonora è curata dai mitici fratelli De Angelis (Guido e Maurizio) in arte Oliver Onions.
Il cast del film Il bianco, il giallo, il nero di attori comprende Giuliano Gemma, Eli Wallach e Tomas Milian. Gemma ha una lunghissima filmografia, anche se è ricordato soprattutto come divo del filone spaghetti-western. Wallach ha lavorato davanti alla telecamera dal 1956 al 2010, inanellando riconoscimenti minori fino ad ottenere finalmente l’Oscar alla Carriera nell’anno 2011. Milian, il cui vero nome era Tomas Rodriguez, attore di origine cubana è stato il vero re dei film polizieschi anni Settanta e conosciuto per il suo trucido personaggio “Er Monnezza”.
La trama del film Il bianco, il giallo, il nero: il rapimento di un tenero pony
Ne Il bianco, il giallo, il nero, l’imperatore del Giappone decide di regalare un pony sacro – Shimmeè – ai giapponesi emigrati nel selvaggio West. Per far questo incarica il servo Sakura (Tomas Milian) di prendersi cura del cavallino fino a consegna avvenuta.
Sfortunatamente Shimmeé viene rapito e per la sua liberazione viene chiesto un milione di dollari. Lo sceriffo Black Jack (Eli Wallach) ha il compito di consegnare il riscatto ai rapitori; ai due – nell’ordine il Giallo e il Nero – si unisce l’avventuriero Blanc de Blanc (Giuliano Gemma) – il Bianco – che ha in mente di rubare i soldi del riscatto.
Dietro la sparizione del pony c’è la regia dell’astuto banchiere Butler che prova ad approfittare della situazione: ordina il rapimento ai suoi scagnozzi travestendoli da indiani, così da far cadere la colpa sui pellirosse e scatenare una guerra contro di loro. Tra gag, equivoci, incomprensioni ed incontri pericolosi – tipo indiani, banditi o soldati disertori – i tre non riescono a raggiungere i loro scopi personali. La pace trionfa comunque grazie alla salvezza del cavallino sacro Shimmeè.