Un raccolto doloroso e al tempo stesso coraggioso quello de Il Cile, all’anagrafe Lorenzo Cilembrini. Il cantautore e chitarrista, voce di Maria Salvador con J-Ax che ha collaborato anche con i Club Dogo e Negrita, si confida ai follower su Instagram parlando della sua lotta contro l’alcolismo. “La prima volta che bevvi avevo quindici anni, mi ricordo bene“. Il Cile ricorda che era una notte di Ferragosto ed era su una spiaggia del Mar Adriatico, a Torrette di Fano. Bevve mezzo litro di “limoncé” caldo che vomitò subito dopo. “Il giorno dopo promisi a me stesso che non avrei più bevuto“. Ma le cose non sono andate così purtroppo. “Io credo che il motivo primario del mio alcolismo sia la timidezza mista all’insicurezza: ho sempre usato gli alcolici per abbattere quella barriera di incapacità comunicativa e terrore del giudizio altrui che mi porto dentro dall’adolescenza“.
Il Cile racconta di essere un alcolista “atipico“, cioè un “binger“, perché può stare anche settimane senza bere, “ma quando bevo posso andare avanti anche due giorni e continuativamente“. Due anni fa una ragazza ha “alimentato a dismisura il mio lato autodistruttivo“. Ad esempio, ricorda che bevvero tantissimo a Gardaland, al punto tale da addormentarsi su un’attrazione. “Tornati in hotel continuammo mentre lei sì limitò, dopo cena finimmo in un bar dove il proprietario mi propose la sfida di bere un beverone gigante con praticamente una bottiglia di Jeagermaister dentro“. Alla fine Il Cile si risvegliò in ospedale.
IL LUNGO SFOGO DE IL CILE E L’APPELLO AI FAN
“Tentavo di strapparmi il catetere e con la dottoressa che intimava la ragazza alimentatrice della mia autodistruzione di bloccarmi, se avesse voluto ancora avere una vita sessuale con me“. A Il Cile fu diagnosticata una pancreatite acuta. Ma dopo quell’esperienza riuscì a resistere tre mesi circa da sobrio. “Poi ricominciai a bere quando e come volevo. Per due anni interi, con i soliti casini che ne conseguono professionalmente, nella sfera umana, in quella dei sentimenti, in quella della pace interiore. Nella vita in tutte le sue sfaccettature, insomma“. Sabato 31 agosto 2023 è arrivata la ‘sentenza’ dei medici: “Mi è stato detto che (se non voglio morire e sebbene le mie canzoni spesso non ispirino euforia vorrei ancora scriverne un po’) non dovrò più toccare alcool a vita. Ed anche se può sembrare stupido è surreale, quando il dottore mi spiegava tecnicamente di pancreas e cronicità, usando tutti termini che mi rimandavano al mondo ospedaliero, io mi sentivo liberato da un peso enorme“.
Il Cile ha spiegato perché ne sta parlando ora sui social: “Vorrei spiegare ai ragazzi che ogni sostanza va immaginata come un elastico che fai allungare con il pollice e il polpastrello delle tue mani, puoi tirarlo tanto, anche tutta la vita, ma potrebbe succedere che un pollice ed un polpastrello cedano, e più l’avrai tirato, più dolore sentirai nell’altra mano“. Infine, un consiglio: “Non abbiate paura di chiedere aiuto se vi sentite schiavi di qualunque sostanza, siamo umani e finché non siamo sottoterra abbiamo diritto a stare il meglio possibile“.
La prima volta che bevvi avevo quindici anni, mi ricordo bene: notte di ferragosto sulla spiaggia del mare adriatico di Torrette di Fano e mezzo litro di “limoncé” caldo che vomitai dopo pochi minuti, il giorno dopo promisi a me stesso che non avrei più bevuto.
Non è andata… pic.twitter.com/ZPcCo5csUK— Il Cile (@ilcile) September 3, 2023