Il Fatto Quotidiano oggi in edicola con il suo ex vicedirettore Ettore Boffano lancia un durissimo attacco a Comunione e Liberazione, dal tema della sanità fino ai presunti “intrallazzi” con la politica: la “miccia” è l’apertura del Meeting di Rimini 2020 con Mario Draghi e le parole di stima per l’ex n.1 Bce lanciate dal Presidente della Fondazione Meeting Bernard Scholz, «È importante ascoltare persone che hanno saputo prendere decisioni coraggiose e di grande competenza in momenti storici di difficoltà». Ecco, il giornalista del Fatto però parte da lontano e individua proprio in Cl la forma di «cattolicesimo peggiore» conducendo una durissima parabola dagli inizi della storia ciellina fino ai giorni nostri. Secondo Boffano Cl è stata la «“testa di cuoio” del collateralismo religioso a favore del ventennio berlusconiano. Appoggiata, usata e incentivata soprattutto dalle scelte dell’allora presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Camillo Ruini». L’attacco è sempre lo stesso: secondo il quotidiano diretto da Marco Travaglio, Comunione e Liberazione è una commistione di affari politici e religione che da Formigoni fino alla Lega di Fontana oggi vedono nella Lombardia e nella sussidiarietà concetti sempre più odiati dall’intellighenzia giustizialista del Fatto.
L’ATTACCO A CL: DA FORMIGONI A DRAGHI
Beffano racconta un aneddoto che riguarda Papa Wojtyla e che secondo lui dice “tutto” dello sviluppo che poi ebbe Cl in ambito politico e mediatico negli anni successivi all’incontro del 13 aprile 1980 con il Cardinale di Torino Padre Anastasio Ballestrero (carmelitano scalzo), tra i massimi oppositori del riconoscimento dell’opera di Don Luigi Giussani all’interno della Chiesa. «Eminenza, perché lei è così ostile a Comunione e Liberazione?», avrebbe chiesto Papa Giovanni Paolo II al cardinale di Torino, con la risposta rilanciata da Boffano oggi nel suo editoriale «Santità, lo capirà quando si sarà accorto che è la parte peggiore del cattolicesimo italiano». Secondo il giornalista del Fatto questo spiegherebbe poi l’evoluzione politica e pubblica del Movimento fondato dal genio educatore Don Luigi Giussani: «I giornalisti e gli intellettuali ciellini serviranno poi, come una clava, per abbattere qualsiasi altra voce cattolica di dissenso: bollata con le accuse quasi eretiche di “relativismo” o addirittura di “gnosticismo”», attacca ancora duramente Boffano. Dal Movimento Popolare di Formigoni nella Dc fino all’appoggio a Berlusconi per concludersi con gli anni più recenti, la condanna per l’ex Celeste e l’appoggio alle nuove giunte della Lega in Lombardia: l’attacco del Fatto è a tutto tondo, non accettando che vi possa essere la presenza di Draghi al prossimo Meeting, specie con questo ragionamento fatto da Scholz (ex n.1 della Compagnia delle Opere, altra entità attaccata da tempo sul Fatto, ndr) in merito alla visita dell’ex Governatore Bce «Se si vuole parlare di un governo di unità nazionale, oc- corre prima di tutto superare il clima di continua campagna elettorale». Secondo Boffano questo cattolicesimo «peggiore» arriva fino al concetto di sussidiarietà con una “definizione” davvero senza appello: «Un potere politico (ma sorretto dalla religione) che, in Lombardia, ha conquistato, assieme alla Lega, una sanità pubblica sempre più spostata verso i privati, nel nome della “sussidiarietà” (quella stessa sanità disastrata dell’emergenza Covid-19)».