Il Gattopardo è Sicilia, prima ancora di descrivere l’isola italiana. Possiede quella natura nata dalla mente creativa di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e accende le luci sulla nobiltà del periodo del Risorgimento. Ed in particolare sul declino della classe, soprattutto per quell’idea di superiorità costretta a inginocchiarsi di fronte all’ascesa di latifondisti e amministratori. Fra le frasi più celebri del romanzo, quella pronunciata da Tancredi di Falconeri al cospetto dello zio don Fabrizio Corbera, il Principe di Salina: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. Parole che incarnano la capacità del popolo siciliano di adattarsi ai cambiamenti dei venti e dimostrate anche da un’altra frase, che questa volta dirà don Fabrizio ad un funzionario del Piemonte in visita a Donnafugata: “In Sicilia non importa far male o bene: il peccato che noi siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di fare”. Il Gattopardo: il romanzo della Sicilia è invece il titolo della nuova puntata di Ulisse, in onda su Rai 1 nella prima serata di oggi, sabato 19 ottobre 2019. Il divulgatore scientifico Alberto Angela racconterà quel periodo storico anche grazie alla visita ad alcuni dei più importanti siti della regione. Come le riprese fatte a Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento, in particolare presso la chiesa di Maria Santissima del Rosario, che si trova in cima ad una scalinata. Come ricorda Initalia, Angela ha visitato anche il Palazzo Ducale, che conserva otto soffitti lignei che risalgono al XVII secolo, e la villa comunale.
Il Gattopardo, Ulisse: la fortuna un anno dopo la morte di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
La fortuna de Il Gattopardo si manifesterà solo un anno dopo la morte dell’autore, Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Lo scrittore riceverà in prima battuta diversi rifiuti alla pubblicazione del suo manoscritto, di cui si farà carico la Feltrinelli nel ’58. In poco tempo il romanzo raggiunge la popolarità, ma il produttore Goffredo Lombardo si assicurerà fin da quel momento di avere i diritti per fare un film. Dopo aver scelto e licenziato Mario Soldati e Ettore Giannini, il produttore darà l’incarico a Luchino Visconti. La pellicola verrà proiettata per la prima volta nel marzo del ’63 e pochi mesi più tardi il regista riceverà la Palma d’oro al Festival di Cannes, il David di Donatello come Miglior Produttore e una nomination ai Golden Globe. Lo stesso anno in cui verrà pubblicato il libro invece porterà doppiamente fortuna a Giangiacomo Feltrinelli, colui che sceglierà di acquistare i diritti dell’opera dello scrittore siciliano. Come ricorda Il Messaggero, in quei mesi la futura moglie dell’editore, Inge Feltrinelli, sceglierà di trasferirsi a Milano per amore. Ed è proprio in ricordo della compagna di una vita che l’anno scorso l’editore ha voluto rispondere alle critiche di Gioacchino Lanza Tomasi, figlio adottivo dell’autore, circa il disinteresse per il 60° anniversario della pubblicazione del libro. Ricordando “quanto sia intenso, oltre che ampiamente noto, il legame strettissimo e continuo tra Feltrinelli e Il Gattopardo”.