Il marchese del Grillo è l'immortale film di Mario Monicelli, la cui satira sul potere è sempre valida: protagonista il grande Alberto Sordi, in due ruoli
ll marchese del Grillo, film su Rete 4 diretto d a Mario Monicelli
Giovedì 4 settembre, la prima serata di Rete 4, a partire dalle ore 21.25, è dedicata a un cult della commedia all’italiana: Il marchese del Grillo. Uscito nelle sale nel 1981, è uno dei capolavori del maestro Mario Monicelli, uno dei capostipiti del cinema del nostro Paese, che si è occupato anche del soggetto e della sceneggiatura in un lavoro corale insieme a Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Tullio Pinelli e Alberto Sordi. La colonna sonora è di un altro nome altisonante del cinema, Nicola Piovani, premio Oscar per La vita è bella, di Roberto Benigni.
Protagonista assoluto del film è Alberto Sordi che interpreta un nobile debosciato, incline agli scherzi, arrogante e dissoluto. Sordi ha un doppio ruolo in quanto interpreta il suo sosia, nel personaggio del carbonaio Gasperino. Nel cast ci sono anche Paolo Stoppa, Caroline Berg, Andrea Bevilacqua, Riccardo Billi, Tommaso Bianco, Flavio Bucci, Camillo Milli, Cochi Ponzoni e Sal Borgese.
La trama del film Il marchese del Grillo: un ritratto sull’abuso di potere delle classi dominanti sempre attuale
Il marchese del Grillo è ambientato a Roma nel 1809. Il marchese Onofrio del Grillo è un membro del consiglio di Papa Pio VII e la sua posizione agiata gli consente di trascorrere le giornate nell’ozio più totale, alzandosi molto tardi la mattina e costringendo la servitù a non emettere nemmeno un suono fino a quando lui non si sia alzato. Il suo divertimento principale consiste nel fare scherzi a chiunque, dalla sua famiglia conservatrice e bigotta che lo esecra, ai poveri mendicanti.
Un giorno, nel suo girovagare, trova per strada un carbonaio alcolizzato di nome Gasperino: il marchese con stupore rileva che costui è il suo perfetto sosia e così lo fa agire al suo posto compiendo ulteriori burle, sempre più ai limiti, riuscendo così a sfuggire alla giustizia. Da qui la famosa frase “io so’ io e voi non siete un…”.
La vita scorre così nella totale impunità fino al giorno in cui arrivano a Roma le truppe di Napoleone. In quest’occasione, il marchese rimane affascinato dalle idee progressiste di una donna, Olimpia e decide così di trasferirsi a Parigi, lasciando il collegio pontificio. Napoleone però subirà la terribile sconfitta a Waterloo e questo ristabilirà le antiche gerarchie. Tornato a Roma, sul marchese pende una condanna a morte per alto tradimento, ma al suo posto andrà al patibolo il povero Gasperino che per fortuna verrà graziato in extremis. Il marchese invece riprenderà persino il suo posto tra gli scranni papali e ricomincerà a fare i suoi scherzi come al solito.
