Il Primo Re, diretto dal giovane regista Matteo Rovere è uno dei candidati a miglior film per il premio David di Donatello. Un film drammatico, uscito nelle sale a gennaio 2019, che propone una rivisitazione della leggenda di Romolo e Remo e della fondazione di Roma. Il regista, Matteo Rovere, è un giovane cineasta italiano che ha vinto diversi premi, tra cui un Nastro d’argento al miglior produttore con il film Smetto quando voglio, del 2014. Rovere è stato definito dalla critica come uno dei più giovani registi italiani di talento, che si è contraddistinto con i suoi film nel panorama della rinascita del cinema italiano. Protagonisti del film Il Primo Re sono Alessio Lapice e Alessandro Borghi, rispettivamente nei ruoli di Romolo e Remo. Due giovani attori di grande talento. Alessandro Borghi è stato premiato nel 2018 come migliore attore protagonista al Festival del Cinema di Venezia per la sua interpretazione di Stefano Cucchi nel film Sulla mia pelle. Gli attori del film Il Primo Re hanno recitano in un proto-latino antecedente a quello arcaico. Una lingua ricreata grazie alla collaborazione di semiologi e archeologi, che rende la storia ancora più realistica per lo spettatore.
Il Primo Re, la trama del film
Il film Il Primo Re narra la storia della leggenda di Romolo e Remo e della fondazione di Roma. La storia inizia dalla prigionia dei due fratelli, che nel 753 a.C perdono le loro terre in seguito ad una violenta inondazione e vengono fatti prigionieri dagli albani (la tribù della potente Alba Longa) dove sono arrivati per caso. I due fratelli, tra una lotta e l’altra nel fango, alle quali vengono sottoposti dai loro carcerieri, riescono a ribellarsi e a liberare anche gli altri prigionieri latini e sabini. Durante la fuga prendono in ostaggio la sacerdotessa Vesta Satnei, portatrice del sacro fuoco, in modo da avere gli dei dalla loro parte. Romolo rimane ferito durante la fuga e Remo si nomina re della nuova tribù che si è creata. La sacerdotessa annuncia a Remo una profezia, secondo la quale uno dei due fratelli fonderà l’impero più grande che si sia mai visto, ma prima dovrà uccidere l’altro fratello. Remo, che non vuole credere a questa profezia, si ribella agli dei, spegne il fuoco sacro e imprigiona la sacerdotessa in mezzo alla foresta, lasciandola come preda per gli animali. Nel frattempo Romolo è guarito e affronta il fratello, nel tentativo di porre rimedio al suo delirio. Remo, allora, si pente e tenta di salvare la sacerdotessa, ma ormai è tardi. In punto di morte, però, Satnei dice a Remo che la profezia si sta già avverando e che il fratello destinato a morire è proprio lui. Romolo intanto ha riacceso il sacro fuoco ed è diventato il capo della tribù. Tuttavia Romolo cerca di riappacificarsi con Remo, il quale però non accetta che il fratello diventi il capo della tribù. Inizia uno scontro mortale tra i due fratelli e Remo, consapevole della profezia, incita il fratello a uccidere ma prima si fa promettere che arriverà sul Tevere e fonderà l’impero più grande che sia mai esistito. Così Romolo porterà il corpo del fratello sulle rive del fiume e fonderà Roma.