Ilya, 6 anni, è morta nel corso della guerra in Ucraina: “di paura”, ha comunicato ieri, come riportato dal Corriere della Sera, l’ambasciata ucraina presso la Santa Sede, che ormai da tempo chiede di fermare il conflitto. A uccidere la bambina, infatti, non sono state le bombe, ma il clima di terrore che ha vissuto per quasi un anno nella cantina a Avdiivka, nel Donbass, dove si era rifugiata insieme alla sua famiglia. Il piccolo cuore non ha retto all’ambiente angusto, al sonno compromesso dai rumori e al costante timore di non sopravvivere.
Il suo corpicino divenuto troppo magro, con i capelli biondi e gli occhi azzurri, è stato ritrovato accanto al suo peluche preferito. Un animale rosa maculato. È stato lui a tenerle compagnia in questi undici mesi di guerra, ma non è stato sufficiente a darle un futuro migliore. La piccola si è spenta dopo innumerevoli pianti e urla di terrore, senza riuscire a spiegarsi quale fosse la necessità di combattere l’uno con l’altro.
Ilya morta a 6 anni “di paura” in Ucraina: il dramma della bambina
Il dramma di Ilya, la bambina di 6 anni morta in Ucraina “di paura” dopo avere vissuto per quasi un anno chiusa in una cantina per proteggersi dalle bombe, ricorda, come evidenziato dal Corriere della Sera, quello di Aylan, il piccolo di 3 anni curdo che è annegato davanti alle spiagge turche di Bodrum nel 2015. Entrambe le loro famiglie speravano in un futuro migliore. Da un lato nella speranza di potere sopravvivere sottoterra finché il conflitto non sarebbe finito, dall’altro lato nella speranza di sopravvivere al viaggio in mare dalla Siria all’Europa. Entrambi, tuttavia, non ce l’hanno fatta.
La loro infanzia, ma soprattutto il loro futuro, sono stati cancellati. Nessuno è riuscito a difenderli ed in molti continuano a rimanere indifferenti di fronte alle tante Ilya e ai tanti Aylan che perdono la vita ingiustamente.