Immunità naturale più forte del vaccino/ WP: “Chi ha avuto Covid non si reinfetta”
L’immunità naturale è più potente di quella indotta dal vaccino: a ribadirlo sono gli studi citati dal Washington Post che spiega però i timori delle autorità politiche e sanitarie

L’immunità naturale ottenuta dopo aver contratto il Covid-19 sarebbe più efficace di quella indotta dalla somministrazione del vaccino. È questo il risultato di uno studio condotto su 700.000 persone in Israele e di un altro pubblicato dalla Cleveland Clinic, entrambi citati dal Washington Post nel tentativo di fare chiarezza su come muoversi per l’eventuale dose di vaccino a chi è già stato infettato dal virus ed è guarito negli scorsi mesi. Secondo quanto riferito dal quotidiano americano i politici e le autorità sanitarie conoscono i dati di reinfezione dei guariti, ma avrebbero dei timori a comunicare tale ipotesi.
Secondo lo studio condotto in Israele, e successivamente bissato negli Stati Uniti, il potere dell’immunità acquisita dopo aver contratto il coronavirus sarebbe 27 volte superiore rispetto a quella di chi l’ha ottenuta grazie al vaccino. Ecco allora perché, si legge sul Washington Post, utilizzare delle dosi del siero per i guariti equivale a condannare a morte altre migliaia di persone che invece il Covid non l’hanno avuto e devono aspettare in lista la data utile per ottenere il vaccino. Infatti, si legge, “è improbabile che gli individui che hanno avuto l’infezione da SARS-CoV-2 traggano beneficio dalla vaccinazione contro il Covid-19“.
Immunità naturale migliore dell’indotta: la preoccupazione degli esperti
La scienza emergente, continua il Washington Post, suggerisce dunque che l’immunità naturale sia abbastanza potente e buona da garantire una copertura futura sulla reinfezione. Nonostante il governo americano sappia e le autorità sanitarie siano state informate, resta comunque l’idea negli States che l’immunità indotta sia preferibile, col presidente Joe Biden che prosegue la sua campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione tanto da imporre alle aziende di richiedere ai dipendenti l’avvenuta somministrazione del siero o, in alternativa, di sottoporsi a test irregolari.
Ma perché questo muro all’informazione, corretta, sull’immunità naturale? Come è giusto temere, spiega il quotidiano americano, le forze politiche e sanitarie sono preoccupate da quella che potrebbe essere la risposta della popolazione. Se l’immunità naturale è migliore di quella data dal vaccino, perché non contrarre direttamente il virus potrebbero pensare alcuni. Non è una strada sicura, ovviamente, ed ecco allora che tanto Biden quanto le autorità sanitarie continuano a indicare la via maestra del vaccino, con la consapevolezza che le idee sull’immunità hanno un chiaro rivale che può confutare tutto grazie ai dati.
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