Arriva l’ok del Cts, il Comitato tecnico scientifico, alla riapertura degli impianti di sci. La data da cerchiare in rosso sul calendario per tutti gli amanti dello sci è il 15 febbraio, fra due lunedì. Si potrà però sciare solamente in zona gialla, mentre quelle regioni sottoposte a misure inerenti le zone arancioni e rosse dovranno restare ancora ferme.
Il lasciapassare è giunto, come scrive IlFattoQuotidiano.it, al termine della riunione svoltasi oggi a Roma, con i tecnici del Cts che hanno analizzato il protocollo di sicurezza proposto dalle regioni. I governatori chiedevano che gli impianti sciistici potessero riaprire anche in zona arancione al 50%, ma gli esperti hanno dato parere negativo, consentendo lo svolgimento dello sport solo in zona gialla. Il via libera scatterà quindi il 15 febbraio, giorno in cui scadrà anche il divieto di spostamento fra regioni contenuto nell’ultimo Dpcm.
IMPIANTI SCI RIAPERTI DAL 15 FEBBRAIO: “ORA SI TOLGA DIVIETO DI CIRCOLAZIONE FRA REGIONI”
A riguardo è intervenuta Valeria Ghezzi, presidente dell’Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef), che ha chiesto che venga eliminata questo divieto, di modo da consentire una maggiore circolazione di persone: “Ora va tolto il divieto di circolazione tra le Regioni – chiede – abbiamo bisogno di sapere che si possa venire in montagna. Non voglio pensare che le imprese interrompano la cassa integrazione per i dipendenti e poi venerdì prossimo ci dicano che non tolgono il divieto di spostamento. Abbiamo già subito tantissimi danni e decine di aziende sono in crisi di liquidità”. Nel nuovo protocollo per la riapertura degli impianti si tiene conto di un tetto massimo di skipass vendibili giornalieri, calcolando anche gli abbonamenti. Inoltre, viene incentivato l’acquisto di biglietti online di modo da non creare assembramenti sulle nevi. Sarà quindi necessario garantire il distanziamento di almeno un metro, e sugli impianti vigileranno i gestori degli stessi nonché le autorità. Al momento sarebbe esclusa, fra le zone alpine, solamente la Provincia Autonoma di Bolzano, l’unica ancora in zona arancione.