Anche nel quarto trimestre 2013, l’indice degli ordini di macchine utensili fa registrare un incremento del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un valore assoluto pari a 100,6. E’ il dato che emerge dall’analisi elaborata dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi Per Produrre. In particolare, l’indice degli ordini esteri cresce del 6% rispetto al periodo settembre-dicembre 2012, mentre l’indice assoluto, pari a 108,7, risulta sopra la media. Tutto ciò non è però sufficiente a rassicurare i costruttori italiani che rilevano, nel 2013, un andamento altalenante della raccolta ordinativi, con un primo e terzo trimestre negativo, e un secondo e quarto positivo. Sul fronte interno, l’indice registra una sostanziale stabilità (+0,2%), rispetto al quarto trimestre del 2012, per un valore assoluto, pari a 86,1, ancora basso rispetto all’anno base, “a conferma della persistente debolezza del mercato domestico”, fa sapere Ucimu. Su base annua, l’indice segna invece un arretramento del 3,2% rispetto alla media d’anno 2012. Sul dato “pesa principalmente il negativo riscontro della domanda interna, scesa del 15,8%. D’altra parte non è stata brillante neanche la performance ottenuta sul mercato estero (-0,7%) che si è assestata sul livello dell’anno precedente”.
Si è detto preoccupato Luigi Galdabini, presidente Ucimu-Sistemi Per Produrre, perché “al di là dell’incremento, l’ultima rilevazione trimestrale presenta ancora una volta la scarsissima propensione agli investimenti del mercato italiano. D’altra parte – ha proseguito – il problema della liquidità e l’attesa per l’entrata in vigore della Nuova legge Sabatini hanno complicato ulteriormente il quadro”. “Pur comprendendo la necessità degli istituti di credito di tutelarsi da possibili insolvenze, è evidente che il credit crunch sta uccidendo il mercato domestico già non particolarmente florido”, ha aggiunto Galdabini, il quale ha spiegato che per questa ragione, “con l’obiettivo di sostenere la ripresa della domanda di beni strumentali in Italia e scongiurare il rischio di completa deindustrializzazione del Paese, è ora necessario che i provvedimenti già messi in campo dalle autorità di governo divengano effettivi, prima fra tutti la Nuova legge Sabatini. Lo strumento che permette finanziamenti a tassi agevolati per gli investimenti in macchinari, dopo l’approvazione della Corte dei Conti di un paio di settimane fa, è fermo in attesa della stipula della convenzione tra ministero Sviluppo economico, Cassa depositi e prestiti e Abi”. Si auspica quindi “che l’ultimo passaggio con la Cdp sia smarcato al più presto, in modo che il provvedimento possa essere finalmente a disposizione di quanti da ormai più di sette mesi stanno attendendo e posticipando le proprie decisioni di acquisto”.