“Paolo Fantoni, di cui raccolgo l’impegno al vertice Assopannelli, ha lavorato moltissimo per portare la filiera del pioppo al centro di una strategia ampia e impegnativa: che guarda al Made in Italy e allo sviluppo dell’economia circolare”. Nicoletta Azzi, amministratore delegato del gruppo Panguaneta, è da luglio il nuovo presidente di Assopannelli, comunità’ d’impresa di FederlegnoArredo, a cui fanno capo aziende forti complessivamente dell’80% del mercato. Oggi al Sicam di Pordenone, Fantoni – chiamato dopo sei anni alla presidenza di Epf, federazione europea di settore – e Azzi si passano idealmente il testimone di un’agenda molto fitta.
“Il rilancio del pioppo vergine nazionale è tornato priorietario”, dice Azzi, a capo di gruppo leader internazionale nel compensato, basato a Sabbioneta, nel cuore del comprensorio Po-Oglio. “Pioppo made in Italy per un’industria competitiva made in Italy vuol dire certezza sulla provenienza e qualità della materia prima e quindi del prodotto finale; e significa maggiore ecosostenibilità delle produzioni che ruotano attorno”. Ecco perchè Assopannelli vuol continuare ad essere protagonista nella nuova politica di filiera disegnata dall’importante accordo fra le cinque regioni del Nord Italia, Federlegno Arredo e le organizzazioni delle imprese agricole.
“L’obiettivo è l’inversione di tendenza nella destinazione di superfici alla pioppicoltura, con l’obiettivo tendenziale del raddoppio della disponibilità di materia prima: quindi dell’utosufficienza per le imprese italiane che lavorano il pioppo vergine”. Non sarà un lavoro facile sviluppare i protocolli su più tavoli: quelli del governo italiano, delle amministrazioni regionali, della Ue. “Contiamo anche sull’aiuto che Fantoni potrà continuare a darci a Bruxelles”, dice Azzi, al vertice di un gruppo fondato nel 1960 e nel quale già è attiva la terza generazione imprenditoriale.
“La sburocratizzazione è essenziale: in altri paesi europei la gestione dei prelievi boschivi utilizza modelli più efficienti”. E proprio sul pioppo l’Azienda-Italia può accelerare sullo sviluppo dell’economia circolare come nuovo paradigma di industria sostenibile. Dalla materia prima al recupero attraverso fasi produttive e di consumo tutte ad alto valore di sostenibilità. E questo in un settore interconnesso con molti alti segmenti dell’Azienda-Paese: dall’industria del mobile all’automotive, dall’edilizia alla fieristica.
“La produzione del pannello cresce nei suoi diversi segmenti: dal compensato, ai truciolari ai semilavorati”, conferma Azzi. “Abbiamo recuperato gran parte degli arretramenti della fase recessiva, grazie anche alla resistenza sul fronte dell’export”. Fondamentale resta lo sviluppo della cultura green – che Assopanelli ha assunto come suo brand assieme al Made in Italy. “Chi utilizza i n nostri pannelli deve essere convinto che noi operaimo al massimo delle nostre capacità tecniche e della regolamentazione per offrirgli un prodotto con il massimo del rispetto per l’ambiente e della salute del consumatore”.