E’ tornato alla ribalta del dibattito politico europeo, nei giorni scorsi, il tema del Made In e dell’etichettatura di origine grazie in particolare a due iniziative di rappresentanti italiani, ampiamenti condivisi da FederlegnoArredo e da EFIC, la confederazione europea delle industrie dell’arredamento. Il 18 maggio scorso l’onorevole Antonio Tajani, primo Vice Presidente del Parlamento Europeo, ha presentato un’interrogazione scritta alla Commissione Europea sul tema dell’informazione al consumatore per i prodotti di arredo, con l’obiettivo di rimettere al centro il ruolo fondamentale dell’industria dell’arredamento come parte dell’eredità culturale e storica dell’Europa, chiedendo in particolare di mettere in atto gli strumenti più appropriati per valorizzare al meglio la produzione europea, anche attraverso adeguati sistemi di informazione, come la scheda prodotto o “ID card” del mobile, tema sul quale la Commissione aveva avviato una preliminare valutazione attraverso lo studio del 2014 “The EU furniture market situation and a possibile furniture products initiative”.
A una settimana di distanza, il Parlamento Europeo ha approvato a larga maggioranza la relazione sulla Strategia per il mercato interno presentata dall’europarlamentare Lara Comi, all’interno della quale viene rimarcata l’importanza del marchio di origine obbligatorio e dell’etichettatura nel settore dell’arredamento, invitando la Commissione Europea ad esercitare un ruolo incisivo affinché l’intero pacchetto sulla sorveglianza di mercato venga approvato in Consiglio. “Un’iniziativa di questo genere – ha sottolineato Lara Comi – risulterebbe vantaggiosa per i consumatori, le industrie e gli operatori commerciali, in quanto garantirebbe trasparenza, un adeguato riconoscimento dei prodotti europei e norme armonizzate per gli operatori nel mercato unico”. La risoluzione non ha carattere legislativo ma esprime l’orientamento del Parlamento Europeo in tema di imprese e mercato interno, lanciando un forte segnale di vicinanza del Parlamento alle istanze del settore arredo, e rappresenta una grande vittoria di tutti gli attori istituzionali e industriali del “sistema Italia”.