ARTIGIANO IN FIERA 2018/ La sfida di Roberta: la borsa dai mille volti fatta a mano
Madrepora offre una ricca collezione di borse componibili che consentono look sempre diversi. Basta un semplice gesto: cambiare la patta collegata con una pratica cerniera

Una collezione di borse da donna in pelle fatte a mano e componibili. È la sfida di Madrepora, ideata e realizzata nel 2016 da Roberta Pratiffi, alle griffe della moda, le cui borse costano molto di più e di cui alle volte più che la qualità si paga il brand.
Alle borse-base monocromatiche in quattro modelli e diversi colori – bandoliera, minibag, handbag e zaino – si abbinano oltre trenta patte grafiche originali e scintillanti, marchio di fabbrica, anzi di bottega, di Madrepora, in cui si riconosce la vitalità della Romagna. Si va così dalla patta con occhialoni e bocca alla civetta con occhi-cuore, dalla fiori di cristallo (in rilievo) alla zebrata grafica, da quella con due cuori cuciti alla kiss me con bocca in cerca d’amore. Le patte sono collegate alle borse con una pratica cerniera, ed è possibile cambiarle nel giro di pochi secondi, sganciandone una e inserendone un’altra, magari di stile completamente diverso.
«Così si creano look sempre differenti – dice Roberta – da alternare nelle varie fasi della giornata, con un piccolo semplice gesto». Con una borsa e due patte, insomma, è come avere due borse. E la varietà a disposizione, che permette di creare centinaia di combinazioni diverse, soddisfa tutti i gusti: «Le ragazzine amano le patte gioiello luccicanti – osserva Roberta –, le signore cercano una patta più particolare adatta a loro, come le animalier grafiche leopardo e zebra. Gli zainetti piacciono alle ragazze, ma anche alle signore, che ci mettono sopra una patta con la civetta, il gufo con due occhi, oppure la black cat con un gatto nero».
Roberta si tiene aggiornata sulle ultime tendenze della moda e realizza 6 nuove patte per ogni stagione. In questo modo è anche possibile attualizzare la propria borsa cambiando solo la patta.
«Faccio tutto a mano, partendo dal cartamodello – racconta l’artigiana – e realizzando il prototipo in pelle. È la parte che mi piace di più, quella creativa. Ci vuole del tempo, ma è bello vedere che l’idea si realizza materialmente. Poi passo alla confezione vera e propria, sempre cucita a mano». Il riscontro alla proposta di Madrepora è stato positivo: «Si sta diffondendo la consapevolezza della differenza tra un prodotto artigianale e uno industriale – sottolinea Roberta –: la gente capisce che il primo, oltre a essere in vera pelle, è fatto a mano».
Anche i clienti mostrano una certa artigianalità: prima di acquistare preferiscono vedere la borsa personalmente, maneggiarla. «Vogliono provare il giochino del cambio della patta – osserva Roberta – e per questo il nostro sito web, più che convincerli all’acquisto online, li spinge a una visita al nostro negozio monomarca di Riccione».
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