Con una mossa che i decisori economici e politici europei non sono mai riusciti a mettere in campo – vuoi per la mancata volontà, per la comodità di situazioni già consolidate o per le ovvie difficoltà strutturali – l’Africa ha recentemente annunciato l’intenzione di aprire la primissima agenzia di rating creditizio indipendente dalle famosissime (e qualcuno direbbe eccessivamente punitive) Fitch, S&P Global Ratings e Moody’s che attualmente detengono una sorta di monopolio mondiale: la decisione presa dall’Africa è parte del più ampio piano di integrazione e indipendenza economica del continente ancora alle prese con i danni coloniali e che solo ultimamente sta iniziando a muovere i suoi primi veri passi indipendenti nel mondo globalizzato.
Ad oggi non è ancora chiaro quando effettivamente sarà operativa l’agenzia di rating dell’Africa ma ne sono già stati anticipati alcuni – e a breve li vedremo nel dettaglio – degli aspetti più interessanti; mentre non passa inosservato che si tratta di una mossa che potrebbe garantire un notevole vantaggio economico al continente preda – esattamente come l’Europa e il resto del mondo esterno agli USA – dei voti troppo spesso punitivi delle agenzie statunitensi: ancora oggi a fronte dell’emissione di azioni od obbligazioni gli stati del vecchio continente sono costretti a chiedere il parere di una delle tre, con tutto ciò – quasi sempre negativo – che ne consegue.
Come funzionerà e a cosa servirà l’agenzia di rating dell’Africa: non farà competizione alle tre americane
Venendo al punto, l’agenzia di rating che presto sarà operativa in Africa – qualcuno parla del giugno di quest’anno, ma sembra essere una stima eccessivamente ottimistica – è stata ufficialmente annunciata durate il recente summit dell’Unione Africana dal suo presidente Moussa Faki Mahamat che ritiene sia ormai arrivato il tempo di utilizzare “strumenti propri per valutare le performance economiche senza pregiudizi esterni” e senza voler in nessun caso entrare in competizione con le tre agenzie americane dato che non fornirà – forse solo per ora, vedremo – valutazioni agli altri stati.
L’agenzia di rating dell’Africa integrerà aspetti attualmente ignorati come il contesto dei singoli paesi africani, gli investimenti messi in campo per lo sviluppo, le varie commodity, le ricchezze, la professionalità e le potenzialità della popolazione; il tutto con l’obiettivo di ridurre quegli stimati 75 miliardi di dollari di opportunità economiche persi a causa dei rating eccessivamente punitivi delle già abbondantemente citate agenzie USA che – peraltro – si uniscono ai 24 miliardi di interessi pagati in eccesso e ai 46 miliardi di crediti negati con danni (di fatto) enormi per lo sviluppo africano.