Con il bando FUNT si prospettano gli interessanti incentivi al turismo, potendo ricevere rispettivamente il 20% o l'80% delle quote residue.
Le aziende e gli enti interessati a ricevere degli incentivi al turismo, oggi possono farlo grazie alle disposizioni messe in atto dal Ministero del Turismo, in grado di poter contribuire in modo significativo grazie alla presenza dell’ormai noto Fondo Unico Nazionale.
L’obiettivo – com’è facile intuire – è quello di apportare delle migliorie al settore, sostenendo lo sviluppo e focalizzandosi sull’intero comparto. Il concorso è stato dettagliato e rinominato “FUNT“, e permette di sfruttare tutti i fondi disponibili da destinare alle attività turistiche (che vedremo nei dettagli).
Come funzionano gli incentivi al turismo con il bando FUNT
Gli incentivi al turismo prevedono l’erogazione di una contribuzione differente. L’80% delle risorse disponibili viene utilizzato per la promozione turistica e regionale, mentre il restante 20% per i progetti avviati in tutta la Penisola italiana. Ma come vanno distinte le iniziative?
Com’è stato specificato inizialmente, il bando FUNT del 2025 viene suddiviso in 2 tipologie e risorse altrettanto distinguibili in base all’obiettivo.
Vediamo dunque quali sono i casi specifici quando far prevalere la quota all’80% oppure quella al 20%.
Quote differenzianti
Gli enti locali, le aziende specializzate nel settore turistico, i soggetti privati e pubblici, ma anche le associazioni di categoria, hanno l’opportunità di sfruttare parte del 20% (come previsto dal bando FUNT), garantito non solo a chi vuol realizzare interventi e migliorie a livello nazionale, bensì per le strategie finalizzate al breve e medio termine.
Quanto all’80%, questo contributo è previsto da ogni Regione che mette in atto delle operazioni in linea con quanto contenuto nel “Piano Strategico del Turismo”, così come viene previsto per gli anni che vanno dal 2023 al 2027.
Per l’invio della pratica c’è ancora tempo fino al 15 settembre, quanto alle modalità (esclusivamente telematiche), è possibile prendere come riferimento gli indirizzi di posta elettronica certificata (PEC), contenuti all’interno della circolare del Ministero del Turismo con il protocollo emanato pochi giorni fa (il 18 luglio).