Sugli incentivi green 2025 l’UE è intervenuta promuovendo nuovi aiuti al fine di contribuire al passaggio all’industria pulita. Le imprese potranno essere aiutate sotto il profilo economico, in modo più facile e veloce grazie all’intervento degli Stati dell’UE.
La transizione ecologica al momento prevede delle regole ben specifiche, ma le nuove agevolazioni sostituiranno le norme precedenti e varranno fino alla fine dell’anno 2030 (con scadenza al 31 dicembre). Naturalmente ogni settore coinvolto avrà anche delle condizioni ad HOC da dover rispettare.
Velocizzato l’iter sugli incentivi green 2025
Gli incentivi green 2025 rientrano tra gli obiettivi strategici costruiti al fine di passare all’energia elettrica più sostenibile. Ne è un esempio l’intenzione di diffondere “l’idrogeno verde” riducendo le emissioni di CO2.
La vicepresidente che si occupa della gestione operativa per una transizione competitiva, giusta e pulita, ovvero Teresa Ribera, ha riferito che lo snellimento delle procedure burocratiche permetterà agli Stati membri di investire più velocemente il capitale da destinare alle imprese oggetto degli incentivi.
Le possibilità concesse agli Stati dell’UE sono svariate, sia di natura fiscale ma anche operativa. Per l’aspetto finanziario possono ad esempio, permettere alle aziende oggetto del beneficio, di detrarre più velocemente le spese sostenute per produrre energia più pulita.
Oppure sempre in tal ambito, dar modo di realizzare delle tecnologie moderne e più efficienti, al fine di ricavare energia più pulita e quindi sostenibile (a patto che la strumentazione sia ammessa nel regolamento stilato dall’Industria del settore).
Più “decarbonizzazione” per tutti
Tra le misure previste per incentivare la produzione di energia elettrica più “green”, saranno individuate le zone in cui la corrente è molto elevata, e dunque un occhio di riguardo per le aziende classificate come “energivore“.
Si tratta di quelle imprese il cui business è strettamente collegato alla produzione d’energia e alla sua vendita sul mercato internazionale. Per loro è previsto l’obbligo di accelerare il processo di decarbonizzazione.
Al fine di contenere i rischi della capitalizzazione in tali società, è possibile prevedere dei finanziamenti specifici (o soluzioni di equity), contribuendo comunque allo stoccaggio e all’uso del carbonio e a quegli strumenti “green” come la biomassa, l’idrogeno e l’elettrificazione.