Gli incentivi rinnovabili nel 2025 possono godere di un ampliamento dei beneficiari, di anticipi ma anche di un buon 40% a fondo perduto.
Gli incentivi rinnovabili 2025 promettono bene grazie al nuovo Decreto MASE, le cui attuali direttive consentono un ampliamento dei beneficiari, con regole specifiche anche per quanto riguarda l’importo del contributo a fondo perduto e l’anticipo dell’incentivo.
Le novità sono promettenti, tanto che ora possono richiedere fino al 40% a fondo perduto le CER nei Comuni fino ad un massimo di 50.000 abitanti, e un anticipo in misura massima del 30% dell’incentivo, escludendo eventuali decurtazioni del contributo qualora ci fosse un cumulo con altri tributi.
Incentivi rinnovabili 2025 ad una platea più ampia
Gli incentivi rinnovabili 2025 prevedono – come accennato – una platea di beneficiari ben più ampia rispetto a quella prevista ancor prima dell’introduzione del Decreto MASE. Prima tuttavia, si attende la conferma attesa dalla Corte dei Conti.
Affinché il Decreto possa essere ritenuto “valido”, occorrerà l’approvazione da parte della Corte dei Conti e la successiva pubblicazione all’interno della Gazzetta Ufficiale. Soltanto allora si confermerà l’ampliamento destinato alle CER (ovvero alle Comunità Energetiche Rinnovabili).
La misura per fortuna è retroattiva, motivo per cui anche le istanze già presentate e approvate, potranno godere dei nuovi vantaggi (ricordiamo con anticipo fino al 30% e il 40% come contributo a fondo perduto).
Tempi più veloci
I tempi si accorciano anche per l’entrata in funzione dei differenti progetti delle CER. La disposizione principale prevede che ogni impianto venga costruito entro e non oltre il 30 giugno dell’anno prossimo (2026).
Quanto alla messa in esercizio il tetto massimo è fissato al 31 dicembre nei prossimi due anni (ovvero 2027), oppure non oltre i 2 anni da quando sono stati completati i lavori.
Fino a 50.000 abitanti
Il Decreto MASE prevede che ora anche i Comuni fino a 50.000 abitanti (e non più 5.000), possano ricevere gli incentivi come contributo a fondo perduto.
Un’idea da parte del Governo utile a migliorare l’autonomia e l’efficienza energetica senza escludere anche i piccoli e medi centri urbani italiani.