L'incentivo per il posticipo della pensione è garantito ad ogni lavoratore. L'Agenzia delle Entrate ha chiarito i dettagli.
Il noto bonus Giorgetti o anche “Maroni“, non è altro che un incentivo al posticipo della pensione per chi avrebbe già maturato i requisiti per poterlo sfruttare. Tuttavia, in una recente nota dell’Ade, la numero 45, sono stati forniti dei chiarimenti molto importanti.
Una precisazione significativa fa riferimento all’esenzione a favore dei lavoratori nel pubblico, i quali potranno ottenere l’incentivo senza pagarci alcuna imposta. Naturalmente si fa riferimento alle opzioni quali Quota 103 o comunque per godere della pensione anticipata ordinaria.
In cosa consiste l’incentivo per chi aderisce al posticipo della pensione
Come si intuisce dal nome stesso, l’incentivo corrisposto dopo il posticipo della pensione, premia i lavoratori che pur potendo abbandonare il lavoro anticipatamente decidono di restare sul posto di lavoro a patto di ricevere un salario più alto.
L’aumento dello stipendio viene concesso con l’esenzione della quota contributiva ordinariamente a carico del contribuente, quanto alla percentuale versata dall’impresa, quest’ultima resta identica.
Rispetto al bonus inizialmente definito “Giorgetti”, poi rinominato “Maroni”, sono avvenute delle variazioni importanti. La modifica è sorta grazie alla Legge di Stabilità, che ha esteso i potenziali beneficiari della misura.
In particolar modo dal 2025 è possibile applicare l’esenzione delle tasse sia per i dipendenti privati che pubblici, includendo anche chi lavora nelle Pubbliche Amministrazioni.
Norme sull’imposizione fiscale
In base alle norme previste dal TUIR, teoricamente i lavoratori del settore pubblico non dovrebbero rientrare nell’agevolazione “esentasse”, in quanto il testo non comprenderebbe gli iscritti al fondo AGO.
Ecco perché l’Agenzia delle Entrate è intervenuta specificando che anche i dipendenti pubblici possono godere dello stesso benefit fiscale.
All’interno della circolare dell’Ade si legge infatti, che l’intenzione era proprio quella di estendere i potenziali beneficiari, non imponendo alcun limite sulla non applicabilità delle tasse da dover tecnicamente pagare sulla quota non prevista in busta paga.
Il Legislatore ha dunque concluso che l’esenzione è valida per tutti gli impiegati iscritti in un fondo previdenziale, indipendentemente che si tratti di Gestione Pubblica oppure o la polizza generica e obbligatoria.