A due giorni dalla tremenda morte di Lorenzo Rovagnati, l’imprenditore del prosciutto deceduto a seguito di un incidente in elicottero, sono tante le domande che cercano ancora una risposta. Lo sottolinea il Corriere della Sera, precisando che è stata aperta una indagine sul disastro aereo che ricordiamo, ha provocato la morte di tre persone, e al momento sembrerebbero essere due le ipotesi maggiormente accreditate: la prima è quella di un guasto dello stesso elicottero, mentre la seconda, quella più quotata, di un errore umano indotto dalla nebbia. Del resto lungo il cammino del velivolo non vi era alcun traliccio, ne tanto meno un cavo dell’alta tensione o un albero. Cosa è successo quindi?
Nel momento in cui l’elicottero, un Augusta A109 (uno dei migliori in circolazione), è decollato dalla tenuta del castello di proprietà dei Rovagnati, vi era una fittissima nebbia, quasi una sorta di “muro grigio” che impediva la visione a pochi metri di distanza: è quello che ha indotto in errore i due piloti, Flavio Massa e Leonardo Italiani, causando poi il disastro? Dalle immagini registrate dalla telecamera di sorveglianza presente nella proprietà della famiglia di imprenditori, si vedono i primi istanti del decollo del mezzo aereo, che si alza in cielo senza problemi, per poi scomparire. A terra vi era invece il custode dello stesso castello, che aveva accompagnato Lorenzo Rovagnati e i due piloti verso l’elicottero che si trovava presso la piazzola di partenza.
INCIDENTE ELICOTTERO LORENZO ROVAGNATI: LA TESTIMONIANZA
Ma lo stesso, fatto qualche metro per tornare verso l’edificio, è stato sorpreso da un forte rumore proveniente dal campo vicino, a circa 500 metri di distanza. E’ quindi corso a vedere cosa stesse accadendo ed ha trovato l’elicottero a terra, schiantatosi al suolo e divenuto un cumulo di rottami. In mezzo alle lamiere vi erano l’imprenditore e i due piloti: il primo era incastro nella cabina, mentre gli altri due erano fuori dal velivolo e per loro non vi era già nulla da fare, morti sul colpo a causa dello schianto.
Secondo chi indaga, come riferisce al Corriere della Sera, l’impatto è stato tremendo visto che l’elicottero è stato rinvenuto a 25 metri dal cratere, di conseguenza andava veloce. La Procura di Parma, nel frattempo, ha aperto una indagine per omicidio colposo contro ignoti, e si attendono i risultati degli esami tecnico scientifici per ricostruire nel dettaglio ultimi istanti prima del disastro. In ogni caso per il quotidiano di via Solferino ci vorranno diversi mesi prima che arrivino gli esiti anche perchè la scatola nera non era presente sull’elicottero in quanto non obbligatoria.
INCIDENTE ELICOTTERO LORENZO ROVAGNATI: “QUANDO C’E’ NEBBIA…”
Che sia stata la nebbia quindi a provocare la caduta? “Stiamo verificando”, le parole di Andrea Pagliaro, comandante provinciale dei carabinieri, in merito alla possibilità che l’elicottero potesse decollare o meno. Certo è che quella nebbia sembra una costante, così come raccontato anche da un negoziante che lavora di fronte al castello: “Mai visto nulla di simile”, precisando che non si vedeva a dieci metri di distanza.
Una tesi corroborata anche dal fatto che il vicino aeroporto di Parma aveva deciso di dirottare un volo in arrivo, spostandolo su Bologna, proprio per scarsa visibilità. La domanda sorge spontanea, la nebbia può far comunque precipitare un velivolo anche se in aria non vi sono ostacoli? Secondo chi indaga la risposta è affermativa, visto che una situazione del genere può far perdere l’orientamento, con il pilota che crede di andare dritto e invece si sta ad esempio schiantando verso il basso. Ma non ci sono i vari comandi che indicano altezza e velocità? Tanti misteri che speriamo vengano risolti nel giro di breve tempo, visto che la famiglia ha bisogno di conoscere come sia morto l’imprenditore Lorenzo Rovagnati.