“Indice Rt inaffidabile”/ Parisi (Lincei): “Non sappiamo più a che punto è epidemia”

- Silvana Palazzo

"Indice Rt inaffidabile, monitoraggio è saltato". Il fisico Giorgio Parisi dell'Accademia Nazionale dei Lincei: "Non sappiamo più a che punto è epidemia, serve nuova metodologia"

immunità covid (LaPresse)

Nuove critiche all’uso dell’indice Rt. Dopo quelle della Fondazione Gimbe, arrivano anche da Giorgio Parisi, presidente dell’Accademia dei Lincei. Il fisico non lo ritiene uno strumento affidabile: «Capisco le difficoltà di fare delle stime, ma il calcolo dell’Rt dovrebbe rintracciare le persone che si sono ammalate e capire quando si sono ammalate», ha dichiarato a Mezz’ora in più. Serve quindi uno sforzo enorme affinché l’indice Rt sia efficace, invece ci sono difficoltà a causa dei numeri. «I dati che sappiamo e di cui siamo a conoscenza sono solo una piccola quantità. Servono dati dettagliati, non scientifici». Ad esempio, conosciamo i numeri delle terapie intensive, ma non quante persone ci entrano ed escono. «Quante sono le chiamate ai pronto soccorso regionali? Non sappiamo nemmeno quante persone si sono ammalate nei singoli comuni lombardi», ha aggiunto Parisi. Avere dati precisi è fondamentale per «capire quale è stato l’effetto delle misure attuate nelle singole regioni». Critiche significative considerando che l’Accademia dei Lincei analizza con Iss e in collaborazione con Cts i dati per valutare effetti del coronavirus e delle cure.

PARISI “INDICE RT INAFFIDABILE, MONITORAGGIO SALTATO”

Giorgio Parisi ha affrontato il tema dell’inadeguatezza dell’indice Rt anche sull’Huffington Post. «Il calcolo di Rt in queste ultime settimane è diventato sempre più inaffidabile e la discesa dell’Rt stimato è completamente irrilevante, anzi questa discesa è un sintomo preoccupante delle crepe che si stanno aprendo sul sistema di monitoraggio», ha scritto il presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Inoltre, ha spiegato che l’inaffidabilità dell’indice Rt è scritta anche nei documenti ufficiali, dove viene indicata una “forchetta” come negli exit poll delle elezioni. «In una settimana l’ampiezza della forchetta si è raddoppiata, e questo aumento è estremamente preoccupante». Se i dati non sono affidabili, non lo è neppure il valore calcolato. Ma perché ora non è più attendibile? «Il sistema di monitoraggio non riesce a dare un’informazione precisa sugli sviluppi dell’epidemia», ha chiarito il fisico. Il sistema di calcolo dell’indice Rt si basa sul numero di persone con sintomi, ma se questo numero non è corretto, non lo è neppure il valore stimato.

PARISI “SERVE NUOVO METODO PER CALCOLARE INDICE RT”

La questione è delicata, se teniamo conto che è un parametro usato dal governo per decidere eventuali nuove restrizioni. «Il rallentamento – fin quasi ad arrestarsi – della crescita dei sintomatici a partire dal 20 ottobre non ci dice niente sulla crescita dell’epidemia e non ha senso usarlo per dedurre un valore più basso di Rt negli ultimi giorni: ci dice solo che si è deteriorato il flusso di informazioni a questo riguardo, che partendo dalla periferia arrivano al centro», scrive Giorgio Parisi sull’Huffpost. Sarebbe utile fare un’analisi per regione, ma è un lavoro difficile considerando che non ci sono dati a disposizioni. Parisi propone quindi di creare «una nuova metodologia per stimare accuratamente Rt», che per non deve essere usata per fare previsioni, ma per capire come si sta sviluppando l’epidemia e valutare l’effetto delle misure prese.





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