URBI ET ORBI DI PASQUA E GIUBILEO 2025: L’INDULGENZA PLENARIA PER I PECCATI E LA PENA TERMPORALE
Come ha spesso ripetuto Papa Francesco durante il suo Pontificato, “la misericordia è l’aria da respirare”: con la celebrazione della Santa Pasqua del Signore, nel giorno della Benedizione Urbi et Orbi all’intera Chiesa mondiale, torna anche la possibilità di “lucrare” l’indulgenza plenaria per la remissione completa della piena pena temporale dovuta ai peccati già confessati e perdonati con il Sacramento della Riconciliazione.
Un periodo e un’aria di “perdono” e “misericordia” anche per la contemporanea sempre attiva modalità di ricevere l’indulgenza plenaria per il Giubileo ordinario 2025, fino almeno alla Santa Messa dell’Epifania del 6 gennaio 2026. Dopo il grande spavento per l’intero popolo cristiano con la malattia e il ricovero prolungato di Papa Francesco, con la Settimana Santa che ha visto per la prima volta nei 12 anni di Magistero una presenza altamente ridotta del Santo Padre Bergoglio, resta la possibilità di rinnovare con la preghiera la propria fede a Cristo, ringraziando anche della lenta ma costante guarigione del Pontefice.
Al termine della Santa Messa di Pasqua in Vaticano sarà possibile lucrare – ovvero, “ottenere” – l’indulgenza per sé o per i cari fedeli defunti durante la Benedizione Urbi et Orbi (letteralmente, “alla Città e al Mondo”) dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro: strumento e pratica presente nella tradizione cattolica fin dalle origini, l’indulgenza plenaria di fatto rimuove tutte le pene derivanti dal peccato originale, anche per quei peccati già confessati durante il perdono sacramentale. Con questo tipo di indulgenza normato dalla liturgica e dottrina della Chiesa, Dio manifesta tutta la propria misericordia nei confronti dell’essere umano, pentito e desideroso di rimanere fedele alla promessa di vita eterna “incarnata” dal Cristo, morto in Croce e risorto per salvare l’umanità.
COME POTER “LUCRARE” L’INDULGENZA E QUANDO: I 6 MOMENTI ‘CLOU’ E LE CONDIZIONI CHE PERMANGONO PER L’ANNO SANTO
Come già anticipato, è una Pasqua particolare per l’indulgenza plenaria concessa dalla Chiesa Cattolica in quanto si “sommano” le condizioni e le possibilità sia per la Benedizione Urbi et Orbi (come del resto a Natale e durante il Perdono di Assisi) che per il Giubileo in corso: dato che per la Dottrina Cattolica l’indulgenza plenaria è una remissione richieste dal fedele e “acquistata” grazie all’intervento della Chiesa che «dispensa il tesoro delle soddisfazioni di Cristo», vi sono alcune condizioni preliminari e generali che sottendono la possibilità di lucrare un’autentica remissione sincera da ogni peccato.
In primo luogo, ovviamente, la persona deve essere battezzata, non scomunicata dalla Chiesa e nel cosiddetto “stato di grazia”, ovvero nel periodo successivo al perdono cancellato dalla confessione in sacramento: da ultimo, il fedele deve essere intenzionato a ricevere l’indulgenza, il che significa che non è possibile “lucrarla” per una persona che non ha il cuore disposto e volenteroso nell’accoglierla. Le specifiche condizioni richieste sono poi molto semplici in quanto prevedono da un lato l’animo “sgombro dall’attaccamento al peccato” che porta alla Confessione, la ricezione della Comunione entro 8 giorni prima o dopo la Santa Pasqua; e da ultimo la preghiera secondo le intenzioni del Papa.
A queste norme chiarite dalle regole della Penitenzieria Vaticana, si aggiungono i 5 “momenti” utili per poter ricevere tale indulgenza plenaria a ridosso della Resurrezione del Cristo nel giorno di Pasqua: il Giovedì Santo con la Messa in Cena Domini e/o con la preghiera davanti al Santissimo Sacramento; il Venerdì Santo, con la celebrazione della Via Crucis e la cerimonia della Passione di Gesù.
Durante il Sabato Santo con la preghiera in comunità (nelle proprie Diocesi o presso altre comunità) del Santo Rosario alla Madonna Madre di Dio durante la Veglia di Pasqua partecipando alla Santa Messa con le promesse del Santo Battesimo; da ultimo nel giorno di Pasqua, oggi domenica 20 aprile 2025, appunto con l’assistere (anche da remoto) alla Benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco (o del suo eventuale sostituto).
A tutte queste condizioni sull’indulgenza plenaria, restano sempre valide anche quelle per il Giubileo 2025 previste dalla Bolla dell’Anno Santo normata dalla Penitenzieria: qui l’elemento decisivo è però la visita presso le Porte Sante sparse a Roma (in una delle quattro Basiliche Papali Maggiori) e nelle varie Diocesi mondiali. Svariate sono poi le norme previste in questo particolare Anno Santo della Speranza, inserite all’interno del documento approvato da Papa Francesco ad inizio Giubileo 2025 (e che potete trovare qui integralmente, ndr).