Inflazione conviene allo Stato: entrate +10,9%/ Boom ricavi Iva: +59,9% su import
Complice l’inflazione che sta mettendo in ginocchio gli italiani, le entrate tributarie erariali sono cresciute quasi dell’11% nei primi cinque mesi del 2022

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha comunicato che le entrate nei primi cinque mesi dell’anno sono aumentate del 10,9%, complice anche l’effetto generato dall’inflazione. Entrando nel dettaglio della questione, si segnala che nei mesi di gennaio-maggio 2022 le entrate tributarie erariali si sono attestate a quota 188.674 milioni di euro, con un incremento piuttosto considerevole rispetto al 2021, quantificabile in 18.562 milioni di euro e in una percentuale in crescita del 10,9%.
Il Mef ha sottolineato che “il significativo incremento” è influenzato da tre fattori: quali? A illustrarli, riprendendo quanto evidenziato dal dicastero capitolino, è l’agenzia di stampa ANSA: “Il trascinamento degli effetti positivi sulle entrate che si sono determinati a partire dal 2021, dagli effetti del decreto Agosto, che nel biennio 2020-2021 avevano disposto proroghe, sospensioni e ripresa dei versamenti con possibilità di rateizzazione e, infine, dagli effetti dell’incremento dei prezzi al consumo che hanno influenzato, in particolare, la crescita del gettito dell’IVA”. Ecco che, dunque, l’inflazione ha giocato un ruolo chiave per la definizione di tale percentuale.
L’INFLAZIONE È CONVENIENTE PER LO STATO ITALIANO: CRESCE ANCHE L’IVA
Il Mef ha poi affrontato anche il capitolo relativo all’Iva. In riferimento a tale imposta, l’inflazione si è dimostrata nuovamente determinante, ma procediamo con ordine. In base a quanto annunciato dal Ministero e ripreso dalle agenzie di stampa, nei primi cinque mesi del 2022 le imposte indirette ammontano a 92.735 milioni di euro, con un incremento di 13.395 milioni di euro (+16,9%). All’andamento positivo, segnala il Mef, ha contribuito l’Iva, con un aumento del gettito di 10.199 milioni di euro (+19,8%).
In particolare, prosegue la nota, “la componente relativa agli scambi interni ha evidenziato un incremento di 6.927 milioni di euro (+15,1%), mentre l’IVA sulle importazioni ha registrato un aumento di 3.272 milioni di euro (+59,9%). Quest’ultimo risultato è legato, in larga parte, all’andamento del prezzo del petrolio, che è risultato in crescita”.
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