L’influenza aviaria potrebbe dare vita ad una nuova pandemia. E’ questo il messaggio che si legge sulla prestigiosa rivista Science, firmato da Jesse Goodman, uno dei tanti scienziati che ha appunto sottoscritto questo avviso. Il team, che come ricorda Dissapore.com è composto in particolare da docenti della università di Georgetown, negli Stati Uniti, non vuole lanciare un allarme, quanto un invito a non commettere gli stessi errori commessi soltanto cinque anni fa con il covid, quando il virus proveniente dalla Cina venne di fatto sottovalutato, favorendone poi la sua diffusione a livello mondiale e tutto ciò che ne è conseguito.
Obiettivo degli scienziati che hanno esposto i loro dubbi su Scienze, invitare i governi delle nazioni del mondo ma anche gli enti competenti, a cominciare dall’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità, a prepararsi ad una nuova pandemia. Dissapore.com ricorda come questa precauzione potrebbe rappresentare un’arma vincente e utile, proprio perchè prevenire è molto meglio che curare.
INFLUENZA AVIARI PROSSIMA PANDEMIA? COSA STA SUCCEDENDO
Del resto l’influenza aviaria è un problema che sta provocando seri danni agli allevamenti, soprattutto negli Stati Uniti, da un paio d’anni a questa parte, e Moderna, nota azienda di biofarmaceutica, è stata invitata a realizzare un vaccino ad hoc, proprio per evitare che il virus si diffondi ulteriormente.
Nel corso dell’ultimo periodo ha sterminato interi allevamenti, ma ha anche ucciso animali domestici, arrivando anche ad intaccare l’uomo, senza comunque causarne un pericolo mortale. Una serie di eventi che secondo il team di scienziati della Georgetown University basta per uscire allo scoperto e invitare il mondo a prepararsi ad una eventuale nuova pandemia. Del resto, meglio essere preparati anche se non dovesse accadere nulla, piuttosto che sottovalutare il rischio e farsi trovare non pronti al momento del bisogno.
INFLUENZA AVIARI PROSSIMA PANDEMIA? IL PROGRAMMA DEGLI SCIENZIATI
Gli scienziati firmatari non si sono comunque limitati a lanciare un alert, ma hanno predisposto un programma in più punti che si basa sostanzialmente su una collaborazione fra governi, ma anche attori sanitari, a livello internazionale, cosa che è mancata inizialmente per il covid. Inoltre, si invita alla produzione di vaccini, di modo che gli stessi siano resi disponibili il prima possibile e anche e soprattutto per i Paesi più poveri. C’è poi una richiesta “di inventario”, un invito a fare un check sulle attrezzature e i dispositivi di protezione, altro elemento che ha creato non pochi grattacapi durante il covid, soprattutto a causa della mancanza iniziale di mascherine.
Infine gli scienziati esortano all’elaborazione di campagne di comunicazione ad hoc, evitando quindi di diffondere fake news o falsi allarmismi, ma facendo in modo che la popolazione ritrovi la fiducia nella sanità pubblica e possa essere chiarita nel caso dovesse avere dei dubbi. Per il professor Broccolo dell’università del Salento, la lettera su Science si sofferma su una questione che non possiamo ignorare, ed è quindi fondamentale “anticipare invece che rincorrere”.