Anche se si tratta solamente di un dato confermativo rispetto alle attese degli esperti, l’influenza nel 2025 sembra aver raggiunto e superato qualsiasi altro record annuale, incluso quello che seguì l’allentamento delle limitazioni covid: i dati aggiornati arrivano dal consueto bollettino redatto dal sistema di sorveglianza RespiVirNet che monitora proprio l’incidenza dei virus respiratori; mentre restano fermi i consigli odierni dell’immunologo e virologo Fabrizio Pregliasco che giusto oggi – intervistato dalla trasmissione radiofonica ‘Un giorno da pecora’ – ha suggerito l’uso della mascherina tra Pasqua e Pasquetta nel caso in cui si abbiano dei sintomi compatibili con l’influenza.
Al di là di Pregliasco, vale certamente la pena soffermarci sui veri e propri dati del boom record di influenza al quale stiamo assistendo in questi primissimi mesi del 2025: prima dell’inverno – vale la pena ricordarlo – gli esperti stimarono che complessivamente si sarebbero raggiunti i 15 milioni di casi, ma oggi il report RespiVirNet ne riporta più di 15,6 milioni (esattamente 15.649.000) con l’ultima settimana monitorata – quella tra il 7 e il 13 aprile – che ne ha fatti registrare 340mila e un piccolo boom ancora atteso dopo le festività pasquali che certamente tra pranzi e cene causeranno non pochi assembramenti e – di conseguenza – contagi.
I dati regionali sull’influenza: l’incidenza torna bassa su 10 regioni italiane, ma resta alta tra i bambini sotto i 5 anni
Anche se i dati sull’influenza sono e restano importanti – al punto che gli esperti ritengono che questo sia il picco degli ultimi 15 anni -, al contempo la fase peggiore dell’epidemia influenzale sembra essere stata superata: il picco secondo il report RespiVirNet è da ascrivere all’ultima settimana di gennaio quando l’incidenza è arrivata a raggiungere addirittura i 17,4 casi ogni mille individui e mentre la settimana 31 marzo-6 aprile è arrivata a 6,1 in quest’ultimo report si parla di 5,7 casi ogni mille assistiti; il tutto fermo restando che – quasi ovviamente – l’incidenza resta superiore al 15/1000 per i bambini di età inferiore ai 5 anni.
Positivo anche il dato relativo all’incidenza dell’influenza a livello regionale con Valle d’Aosta, Piemonte, Bolzano, Veneto, Emilia, Toscana, Marche, Umbria, Molise e Puglia – con Basilicata e Calabria sprovviste di sistemi di monitoraggio – che sono scese sotto il livello di allerta massimo toccando quello ‘base’, segnale che fa certamente ben sperare che con il progressivo arrivo del caldo potremo lasciarci alle spalle l’influenza anche quest’anno.