Un team di ricercatori ha creato uno spray nasale contro l'influenza: contiene anticorpi 'appiccicosi' in grado di distruggere il virus
Un nuovo studio – per ora condotto solamente su alcuni modelli murini, ma con risultati sorprendentemente positivi – potrebbe rivoluzionare la sempre ferma e complessa lotta contro l’influenza stagionale con un composto facilmente somministrabile sotto forma di spray nasale, grazie al quale potremmo anche dire definitivamente addio ai vaccini e ai richiami annuali: condizionali che sono tutti d’obbligo, perché – come dicevamo già prima – attualmente il composto è ancora a una fase piuttosto embrionale della sua vita e non è effettivamente chiaro quando (e soprattutto se) potrà diventare un’arma effettiva contro l’influenza, disponibile nella prima linea della lotta stagionale.
Lo studio sul nuovo composto è stato condotto da un team di ricercatori della University of Texas Health Science Center di Houston, capitanati dal dottor Zhiqiang An: l’idea alla base è quella di catturare e distruggere (o espellere) il virus dell’influenza prima che riesca a fare il suo corso infettivo e, per farlo, è stato messo a punto uno spray nasale che contiene degli anticorpi appositamente ingegnerizzati e resi “appiccicosi” in modo che si attacchino al virus dell’influenza quando rilevano il suo passaggio nelle vie respiratorie.
Lo spray nasale contro l’influenza: gli anticorpi “appiccicosi” che attaccano il virus prima che diventi infettivo
Nel dettaglio – almeno per quello che ci è dato sapere, non essendo addetti ai lavori – gli anticorpi usati per lo spray nasale contro l’influenza sono quelli naturalmente presenti nel nostro organismo, resi però più efficienti nel riconoscere e legarsi al virus H1N1, in modo che risultino efficaci anche per eventuali future mutazioni attualmente imprevedibili: il composto viene semplicemente inalato dal soggetto e aderisce alle mucose del naso, dei polmoni e della gola, attendendo pazientemente il passaggio del virus, per poi attaccarlo prima che possa infettare le cellule dell’organismo bersaglio.
Attualmente, lo spray nasale contro l’influenza è stato testato – come dicevamo già prima – su alcuni modelli murini, ma il dato interessante è che i topi che avevano ricevuto il composto sono riusciti (a differenza di quelli usati come “controllo”) a sopravvivere a iniezioni letali del virus H1N1; mentre, seppur ora si stia lavorando soprattutto al ceppo cosiddetto stagionale, in futuro si ipotizza di poterne estendere l’efficacia anche a eventuali ceppi pandemici ignoti o esistenti, come l’aviaria.