Intossicazione da cloro: come riconoscere i sintomi e intervenire in tempo. I segnali da osservare in piscina e le possibili cure
Con l’arrivo dell’estate e la riapertura delle piscine, tornano anche gli episodi di intossicazione da cloro (come l’incidente che ha coinvolto nella giornata di ieri cinque bambini a Roma), un fenomeno meno raro di quanto si pensi – che riguarda siale strutture pubbliche che private – e che accade soprattutto quando i prodotti disinfettanti vengono utilizzati in modo scorretto o non diluiti adeguatamente, causando concentrazioni troppo alte di sostanze chimiche nell’acqua e nell’aria, che possono provocare reazioni molto pericolose in chi ne entra in contatto.
I primi sintomi si presentano quasi sempre a livello delle mucose: bruciore agli occhi, naso che cola, gola secca e tosse insistente sono tra i segnali più comuni, ma se l’esposizione è prolungata o le quantità sono troppo alte, possono manifestarsi anche disturbi respiratori più importanti, come affanno, senso di oppressione toracica, difficoltà a respirare e i soggetti più colpiti sono spesso i bambini, in particolare quelli con predisposizioni come l’asma, che possono reagire anche a livelli più bassi di cloro.
L’intossicazione da cloro può anche provocare nausea, vomito, irritazione cutanea e in certi casi sangue nelle feci, ma la manifestazione più preoccupante resta quella respiratoria: chi entra in piscina e percepisce fin da subito un odore molto forte, oppure inizia a tossire dopo pochi minuti, dovrebbe uscire immediatamente dall’acqua, evitare sforzi e spostarsi in una zona arieggiata e, soprattutto, non bisogna mai minimizzare questi segnali perché in alcuni casi, se non gestiti in tempo, possono aggravarsi in modo repentino.
Spesso le cause sono legate a errori nella manutenzione, come dosaggi eccessivi o miscele sbagliate tra disinfettanti e acidi utilizzati per regolare il PH, quando particolari sostanze come ipoclorito e correttori di acidità entrano in contatto, si libera cloro gassoso, un composto tossico che può irritare le vie respiratorie già dopo pochi minuti di esposizione; inoltre, l’inalazione di questo gas può provocare ustioni chimiche a trachea, bronchi e laringe, e portare ad una grave crisi acuta.
Intossicazione da cloro, sintomi da monitorare e trattamenti efficaci: come prevenire e intervenire in modo sicuro
Riguardo l’intossicazione da cloro, secondo Alessandro Miani – presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale – le sostanze solitamente utilizzate per la disinfezione delle acque nelle piscine non sono da considerare innocue: prodotti come ipoclorito di sodio, acido tricloroisocianurico o acido solforico sono etichettati come corrosivi, e una loro gestione sbagliata può generare situazioni pericolose – se combinati, anche accidentalmente, con altri agenti chimici presenti in piscina o in ambienti chiusi – il rischio di intossicazione diventa alto e il tempo di reazione essenziale.
Tra i sintomi più visibili si possono notare tosse secca, emissione di sangue, difficoltà respiratoria, vomito e senso di stordimento e, in forma cronica, se l’esposizione al cloro è frequente o non trattata adeguatamente, si possono sviluppare bronchiti, congiuntiviti, disturbi neurologici e, in casi estremi, danni permanenti alle vie aeree o complicazioni renali; proprio per questo, è importante garantire la corretta manutenzione delle piscine e un’attenzione particolare sulla qualità dell’aria, oltre che dell’acqua.
Per quanto riguarda le cure, non esistono rimedi specifici ma il trattamento sui sintomi risulta efficace: i pazienti vengono trattati con ossigenoterapia, cortisonici e, se necessario, antistaminici, ma nei bambini resta fondamentale intervenire subito perché la risposta dell’organismo può essere più rapida e intensa, anche se la prognosi è quasi sempre favorevole se l’intervento è tempestivo.
La prevenzione passa anche da una corretta informazione: è importante che i gestori delle piscine rispettino le dosi indicate e attendano i tempi giusti di diluizione prima di consentire l’ingresso in vasca, e in quelle private è ugualmente essenziale leggere le etichette dei prodotti e non improvvisare combinazioni chimiche, inoltre, ricordiamo che in presenza di un odore eccessivamente pungente o in caso di sintomi sospetti, non bisogna esitare a a farlo presente e chiedere aiuto.