11 persone arrestate per aver sofisticato con sostanze nocive il tonno pinna gialla, che portò all'intossicazione di vari consumatori in tutta Italia
Deltonno pinna gialla sofisticato con sostanze nocive ha rischiato di uccidere una serie di persone: alcuni sono finiti in terapia intensiva, altri in rianimazione. È quanto emerso dall’operazione dei Nas, coordinati dalla procura di Trani, che ha portato ad eseguire 18 misure cautelari. Il pesce infatti era stato trattato con nitriti e nitrati e anche dopo essere stato analizzato, ne era stata omessa la pericolosità. “Si tratta dell’ennesima operazione dei carabinieri del Nas a tutela della salute pubblica dei cittadini, il cui lavoro incessante è fondamentale per garantire la sicurezza alimentare e portare a tavola prodotti sicuri e di qualità” ha dichiarato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato.
“Un plauso ai carabinieri del nucleo antisofisticazione e sanità di Bari, le cui indagini hanno messo in luce pesanti irregolarità relative all’adulterazione di prodotti ittici, in particolare tonno a pinna gialla, il cui consumo avrebbe portato a diverse intossicazioni alimentari su tutto il territorio nazionale” ha dichiarato Gemmato, commentando l’operazione del Nas che ha portato ad una serie di provvedimenti cautelari a carico di imprenditori e dipendenti di aziende ittiche di Bisceglie e di una società di consulenza sulla sicurezza alimentare e di un laboratorio privato di analisi di Avellino
Intossicazione tonno pinna gialla: le intercettazioni
Una delle società coinvolte nell’inchiesta “Albacares” sul tonno pinna gialla, in un’intercettazione del 2021 dichiarava: “Me li sogno la notte i cristiani che si sentono male. Nessuno ci ha lasciato le penne solo per grazia del Signore: non mangiare pesce crudo”. In cinque sono finiti in carcere, come sottolinea SkyTg24: tre sono di Bisceglie e due di Avellino. I cinque erano ai vertici delle imprese ittiche di Bisceglie: la Ittica Zu Pietro Srl e la Izp processing, così come di un laboratorio analisi e di una società di consulenza e certificazioni campane, la Innovatio Srl e Studio summit Srl.
Agli arresti domiciliari altre sei persone mentre per altre sette è stato disposto il divieto di dimora (per cinque) o l’obbligo di dimora (per due). Varie le accuse tra le quali associazione per delinquere finalizzata all’adulterazione di sostanze alimentari, frode nell’esercizio del commercio e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Gli accertamenti erano cominciati dopo alcuni episodi di intossicazione avvenuti diverse province italiane tra maggio e giugno di due anni fa: sei a Firenze, una a Lavagna in Liguria, dieci a Benevento, tre a Bisceglie. Il capo della Procura di Trani Nitti ha parlato di “Un quadro allarmante del fenomeno. Fondamentali sono state le intercettazioni, telefoniche e ambientali, è stato indispensabile sapere le esatte parole pronunciate e intercettate per capire quanto stava accadendo, sia dal punto di vista giuridico sia per la ricostruzione del fatto”.
