Si parla di disturbi all’udito stamane a Uno Mattino, e in particolare di Ipoacusia, un problema di cui ne soffre il 12 per cento dell’intera popolazione italiana, 7 milioni: “E’ un vero e problema sociale – spiega il professor Franco Trabalzini – può colpire tutte le età, un bimbo su mille nasce con problemi di udito e negli over 75 la percentuale supera il 40 per cento. L’ipoacusia colpisce tutte le età. E’ un deficit molto impattante sia per un bimbo che se non viene subito trattato avrà un irreversibile ritardo nel linguaggio, mentre nell’anziano porta a decadimento cognitivo”. Ma come ce ne accorgiamo? “Per i bimbi abbiamo lo screening neonatale. Prima delle dimissioni si fa uno screening per capire se un soggetto ha un problema uditivo”. Fra le cause di ipoacusia c’è l’esposizione al rumore “Attenzione al volume delle cuffiette, soprattutto alle nuove generazioni. Anche l’esposizione al rumore professionale, per chi fa i lavori rumorosi”.
Il dottor Trabalzini ha comunque precisato che “Oggi tutti i tipi di ipoacusia possono essere trattati, anche se molto dipende da gravità del caso. Possiamo ad esempio con un intervento chirurgo riparare quell’elemento danneggiato da una infiammazione o un trauma, lo si fa con anestesia locale visto che al termine dell’intervento si sussurra al paziente le parole per capire subito il guadagno uditivo. Per le forme più gravi serve un impianto, uno strumento elettrico con un filo di micro elettrodi, permette di ripristinare le sensazioni acustiche. L’intervento dura meno di un’ora e richiede un giorno di ricovero”, ha concluso.