Fosse comuni per i morti di Coronavirus a Qom, in Iran. E’ quanto si legge sul Washington Post che ha diffuso immagini prese da satellite, dove si vede che è stata aperta una nuova sezione del cimitero cittadino dove ci sono scavi di due lunghi fossati di circa 90 metri. Qom è la città santa dei musulmani sciiti, la maggioranza in Iran, ed è qui che è scoppiata l’epidemia di Coronavirus. Tali immagini sarebbero la prova che le vittime sono molte di più di quanto dichiarato ufficialmente dal governo. Secondo il professor Amir Afkhami della George Washington University, “come partner commerciale principale della Cina, il governo iraniano ha preso misure inadeguate per limitare e monitorare i viaggiatori provenienti dalla Cina”, ha affermato. “Poi, andando avanti, Teheran ha mancato di trasparenza e non ha voluto adottare misure efficaci, come la quarantena e l’isolamento, per limitare la diffusione del virus”, ha concluso.
IL GOVERNO TIENE NASCOSTO IL NUMERO DEI MORTI
Ufficialmente in Iran si contano 10mila casi confermati e 514 morti, ma a questo punto appare chiaro che i numeri sono molto più alti di quanto dichiarato. Anche Teheran è duramente colpita dal virus, nelle ultime ore sarebbero stati rilevati 1289 casi di contagio. L’assistenza sanitaria è poi assolutamente deficitaria e la gente si inventa metodi fai da te per curarsi. Dozzine di persone sono morte intossicate da alcol bevuto credendo che potesse guarire dal contagio. La gente crede infatti che l’alcol etilico puro disinfetti gli organi interni. Inoltre esistono tipi di alcol altamente tossici come quello al metanolo che causa cecità e danni al cervello e può portare alla morte. L’uso dell’alcol è inefficace anche per il lavaggio delle mani.
Our investigation started with a video widely shared on social media reportedly filmed on March 2 showing dozens of victims of the coronavirus awaiting burial inside the morgue of the Beheshte Masoumeh cemetery. pic.twitter.com/xq5tPAb82C
— Dalton Bennett (@DDaltonBennett) March 12, 2020