Irene Belletti potrebbe essere stata una delle vittime del Mostro di Udine, il pericoloso serial killer a cui sono stati attribuiti circa una ventina di omicidi fra presunti ed accertati e tutti rimasti irrisolti. Si tratterebbe della prima vittima, uccisa con dei colpi di arma da taglio nel settembre del ’71. Una scia di sangue che condurrà fino a Marina Lepri, l’ultima delle vittime e motivo per cui il caso verrà riaperto nel 2012. Per poi portare ad un nulla di fatto che invece oggi, mercoledì 22 maggio 2019, potrebbe assumere nuova luce grazie alla serie di Crime + Investigation, che approfondirà il caso di Irene Belletti e delle altre donne che secondo le autorità sarebbero state parte di un piano diabolico. Sul corpo dei Irene infatti verrà riscontrato un modus operandi che dieci quasi vent’anni dopo verrà associato con pochi margini di dubbio al misterioso serial killer. A partire dalla particolare scelta del posto e del luogo, oltre che del profilo delle sue vittime. Anche la Belletti come le altre vittime verrà fermata in una notte di pioggia, in un week end che nasconde ancora molti misteri. Come le impronte rilevate sulla sua auto, spiega la scrittrice Elena Commessatti a L’Espresso, e mai analizzate grazie alle nuove tecnologie. Forse persino in grado di dare qualche risposta in più.
Irene Belletti, un caso passato inosservato
Il caso di Irene Belletti passerà quasi inosservato agli occhi degli inquirenti, che agli inizi degli anni settanta si ritroveranno di fronte, in modo inconsapevole, alla prima vittima del Mostro di Udine. Presunta, come viene considerata anche oggi, nonostante le numerose similitudini con i casi successivi. Madre di un tredicenne, secondo le ricostruzioni Irene si apparterà a bordo della propria auto nei pressi della stazione di Udine. Saranno sette le coltellate che la porteranno fino alla morte, in varie parti del corpo. 35 anni ed originaria di Trevi, nella provincia di Perugia, ma trasferita in una zona residenziale della città friulana ormai da tempo. Come ricorda il quotidiano L’Ora, verrà colpita precisamente alla schiena, allo sterno ed alla parte posteriore del collo. La scena del crimine tuttavia non verrà associata ad un altro caso nemmeno cinque anni più tardi, quando Maria Luisa Bernardo viene ritrovata priva di vita, uccisa sempre nelle prossimità della stazione di Udine ed a breve distanza dal luogo del primo delitto. A rendere in apparenza difficili i due casi sarà piuttosto un altro particolare: per la Belletti infatti si parla di prostituzione certa, un dettaglio invece noto per quanto riguarda la Bernardo.