ISIS ANNUNCIA IL NUOVO CALIFFO
È il terzo Califfo dello storia sanguinaria dell’Isis ed è stato ufficializzato e annunciato ieri tramite un messaggio online che “colma” il silenzio di tre settimane dalla morte del predecessore: si tratta di Abu Hasan al-Hashemi al-Qurashi ed è da ieri il nuovo leader dello Stato Islamico “ricostituito” in Siria dopo la lunga guerra portata avanti dalla strana alleanza Usa-Curdi-Russia (fa impressione pensarlo oggi viste le evoluzioni del conflitto in Ucraina, ndr).
Lo scorso 3 febbraio era stato il Presidente Biden a rendere noto che durante un raid delle forze americane in Siria ad Atmeh, a pochi chilometri dal confine con la Turchia, il Califfo dell’Isis che successe a Al Baghdadi si era fatto esplodere per non essere catturato. L’annuncio sula nuova guida di Daesh è giunto dal portavoce del gruppo, Abu Omar al-Muhajir (anche lui neo nominato dopo l’uccisione del predecessore): è arrivato con un messaggio audio pubblicato dal network ufficiale al Furqan media, riportato dall’Agenzia occidentale Site (che monitora l’attività jihadiste in rete). «Il leader ha perso la vita in Siria», ha raccontato il messaggio Isis, citando per la prima volta i fatti del raid di inizio marzo: prima di essere catturato dagli americani, Abu Ibrahim al Hashimi al-Qurayshi si è ucciso eliminando anche tutta la sua famiglia.
CHI È ABU HASAN AL-HASHEMI AL-QURASHI
Durata breve e ingloriosa la “carriera” di Califfo per Abu Ibrahim: dopo la morte di Al Baghdadi nell’ottobre 2019 la nomina di capo dell’Isis non ha mai portato (per fortuna) azioni particolarmente rilevanti, con la sua vita – esattamente come la sua morte – che tutt’ora rimane avvolta nel mistero. Di chi sia invece il nuovo Califfo dell’Isis è davvero poca roba quanto si trova in rete e nelle stesse segrete stanze dell’intelligence occidentale: come scrive “La Repubblica”, di Abu Hasan al-Hashemi al-Qurashi si sa solo che è stato scelto dopo un lunghissimo processo di “selezione” interna agli uomini più sanguinari e devoti alla “sacra” causa dello Jihad. Negli ultimi mesi le file di Daesh si sono purtroppo “ingrossate” e l’organizzazione terroristica si è nuovamente fatta avanti con attentati e atti sanguinari in Siria, Pakistan e Afghanistan. Secondo fonti di intelligence riportati da SITE, le truppe dell’Isis sono quasi raddoppiate negli ultimi mesi arrivando a circa 4mila “soldati” operativi. Gli analisti e osservatori internazionali sono molto preoccupati che le pesanti conseguenze economiche e geopolitiche dopo la guerra in Ucraina potrebbero nuovamente riaprire spazi per lo Stato Islamico ancora in Iraq.
BREAKING: IS Confirms Death of Leader and Announces Passing of Spokesman https://t.co/EUUijqigKD pic.twitter.com/FGouHvvm8z
— SITE Intel – Jihadist Threat (@siteintel_jt) March 10, 2022